Fbm, Beretta in pole position per il post Minini
Telefonate al vetriolo con prefisso internazionale per il Kapoor-gate, post virali su Facebook finiti nelle interrogazioni del consiglio comunale, musi, tante soddisfazioni (una a caso: la Pinacoteca) e dimissioni minacciate, ritirate e infine ufficializzate alla vernice della mostra di Tiziano: a marzo, mentre il pubblico gli riservava una sacrosanta standing-ovation, Massimo Minini ha annunciato l’addio alla presidenza di Brescia Musei per un motivo tutto privato, di salute (tornerà ad occuparsi senza distrazioni della sua galleria). I tempi dell’addio formale restano sibillini, dovrebbe trattarsi di qualche settimana, ma in Loggia, seppur in modo ufficioso, si sta discutendo della sua successione: tra i nomi che circolano con più insistenza c’è quello di Umberta Gnutti Beretta, attualmente nel Cda della fondazione (le cui cariche scadranno nel 2o19, anche se si era parlato di una riconsegna al nuovo sindaco dopo le elezioni per cortesia istituzionale). A riguardo, non ci sono conferme ufficiali ma solo indiscrezioni (attendibili): il sindaco Emilio Del Bono la starebbe considerando, sebbene qualcuno prema per un nome «più politico». Collezionista d’arte e mecenate, Umberta Gnutti Beretta profonde impegno anche nella charity (sostiene moltissime cause umanitarie). Nel suo curriculum, oltre a studi a una laurea alla Franklin University di Lugano, vanta amicizie con artisti internazionali e imprenditori che, in questi anni, hanno risposto alla chiamata alle arti di Brescia Musei sostenendo restauri e mostre. Le sue conoscenze sono un valido motivo per candidarla al post Minini, ma la partita resta aperta.