Corriere della Sera (Brescia)

Sodinha, pallone e salamina «È questo il mio calcio»

«Per la prossima stagione voglio capire le intenzione del Rezzato»

- di Davide Zanelli

Il suo gol a Cesena rimarrà per anni negli occhi dei tifosi del Brescia, emblema di quel romanticis­mo calcistico che fa apprezzare l’incompiute­zza. «Cosa sarebbe stato se…?». Ogni amante del pallone se lo è chiesto per qualche giocatore: per la maggior parte dei bresciani, quel giocatore sarà sempre Felipe Sodinha, uno che con la maglia biancazzur­ra ha fatto vedere giocate che difficilme­nte si dimentican­o. Cosa sarebbe stato se Sodinha avesse avuto più continuità? Non è dato sapere. Quel che è certo, oggi, è che Sodinha è una persona nuova, come ha più volte rimarcato. A Rezzato è tornato a giocare con continuità e ora si gode l’estate calcando i campi dei tornei bresciani, in un simbolico ritorno al calcio a cinque, da cui come tanti brasiliani proviene.

Sodinha, ti abbiamo visto già in quattro tornei estivi del bresciano. Lo fai per soldi o divertimen­to?

«Non mi interessa niente dei soldi. Lo faccio perché mi diverto. Quasi tutti i tornei sono legati a degli amici ed è un bel modo per stare insieme. E poi essendo in vacanza ne approfitto per tenermi in forma e allenarmi».

È un po’ come tornare al futsal?

«Sì, ci sono delle somiglianz­e ed è anche per questo che lo faccio. Mi piacciono molto anche i campi: Polpenazze e Porzano sono contesti veramente belli. Per i ritmi di gioco e i tocchi di palla mi ricorda molto quando avevo iniziato a giocare in Brasile».

Hai più volte detto di essere cambiato, anche per la nascita della tua bambina. Come incide questo sul tuo modo di vivere il calcio?

«Sono cambiato quando ho trovato la fede e poi ho sposato mia moglie. Ora me è tutto fantastico: sono un padre di famiglia, mi sento una persona diversa. E soprattutt­o una persona responsabi­le e completa, in tutte le aree della mia vita. Nel calcio io guardo solo a un posto dove posso stare bene».

È rimasta dell’amarezza per la mancata promozione in Lega Pro del Rezzato?

«Sì, nessuno se l’aspettava e non credo ce lo meritassim­o, perché avevamo fatto una bella stagione. La società è seria ed eravamo un bel gruppo. Nel calcio però può succedere di tutto. Purtroppo, non possiamo cambiare la storia: se è andata così, era destino».

Hai già deciso cosa farai nella prossima stagione?

«Ho già un po’ di offerte, anche da società profession­istiche. Però, prima di tutto, voglio capire le intenzioni del Rezzato, perché loro mi han trattato bene e hanno creduto in me. Per una questione di rispetto e correttezz­a, se vorranno tenermi è giusto che abbiano la precedenza».

Il Brescia di Cellino è ripartito da David Suazo. Te l’aspettavi?

«Nel Brescia, ormai, non conosco praticamen­te nessuno. Nell’ultima stagione ho visto qualche partita: spero che torni a fare un bel campionato e riesca a prendersi la Serie A».

E cosa pensi della situazione che sta vivendo il tuo amico Caracciolo?

«Andrea è una persona fantastica e un giocatore eccezional­e, che continua a fare grandi cose nonostante non sia più giovane. È uno dei pochi amici rimasti al Brescia, insieme a Edo Piovani. Si merita almeno un ultimo anno da giocatore».

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È il re dei tornei notturni di calcio, sui campi della provincia tra un assist e una salamina si diverte: «Non lo faccio per soldi questo è il mio calcio»
Felipe Sodinha È il re dei tornei notturni di calcio, sui campi della provincia tra un assist e una salamina si diverte: «Non lo faccio per soldi questo è il mio calcio»

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