Lodi, abitazioni e servizi per resistere all’assalto delle tremila matricole
Avviato il campus diffuso per la facoltà di Veterinaria
LODI A ottobre tremila matricole universitarie invaderanno Lodi e per accoglierle la città si trasformerà in un grande campus. Dopo anni di incertezze e progetti abortiti, infatti, Lodi ha avviato un progetto di «campus diffuso» grazie a un gruppo di privati. Un circuito unico con posti letto, appartamenti, residenze universitarie e una rete di servizi che vanno dagli sconti sulla ristorazione all’assistenza sui trasporti per agevolare i giovani iscritti alla facoltà di Veterinaria che la Statale ha trasferito definitivamente nella cittadina.
«Tremila studenti in piazza della Vittoria equivalgono a tremila dialetti, tremila culture diverse che possono cambiare il volto a una città piccola è un po’ sonnolenta come la nostra». Vittorio Codeluppi, presidente dell’associazione commercianti Asvicom, è colui che ha avuto l’idea di costruire una rete di servizi universitari anche a Lodi sfruttando il network «Italia in Campus»: ha rastrellato tutti i domini internet «UniLodi» e ha creato una start-up dal nome «Think!» attraverso la quale lo studente «potrà trovare di tutto, dalle stanze libere ai trasporti da e verso gli atenei, alla ristorazione, ai negozi di abbigliamento, ai servizi di lavanderia».
Al progetto «Think!» — concepito come una spa ad azionariato diffuso — hanno già aderito 51 soci tra i quali imprenditori, commercianti, consulenti, proprietari di alloggi sfitti, perfino casalinghe. Entro l’anno saranno allestite tre residenze universitarie per un totale di cento posti letto: un’ex casa cantoniera delle ferrovie in passato occupata da pusher e disperati e destinata a diventare una casa dello studente da 16 posti, un immobile in via Lodivecchio per 18 posti e un hotel che sarà riconvertito in residenza universitaria con 60 posti dotati di tutti i servizi, stile college anglosassone.
Una dozzina di proprietari privati ha messo a disposizione del network i propri appartamenti liberi. «Ne arriveranno altri — spiega Codeluppi —, per il 2019 contiamo realisticamente di soddisfare I fabbisogni 150-200 studenti che sono solo una parte di coloro che si fermeranno in città. Forniremo loro una rete di servizi che li accompagnerà per tutto il percorso di studi». La Statale entro l’estate bandirà 48 posti per la residenza universitaria di cascina Codazza, realizzata di fianco agli istituti di veterinaria, tutti da assegnare per meriti di studio e di reddito. Il Comune si sta invece occupando dei trasporti, con una pista ciclabile fra centro e città studi da tracciare entro l’estate e una navetta permanente dalla stazione ferroviaria agli istituti.
Insomma, se proprio non dovesse essere pronta ad accogliere gli studenti, Lodi è quantomeno sulla buona strada. Anche perché il tempo stringe: «Il trasferimento di veterinaria da Milano a Lodi — conferma Saverio Paltrinieri, responsabile della Statale per il polo universitario di Lodi — è in programma il primo di ottobre e a luglio verrà inaugurato l’ospedale per i piccoli animali». Oggi a Lodi studiano solo gli studenti del quarto anno (circa 110) ma da ottobre ne arriveranno 2.970, gli iscritti per l’anno accademico 2018-18 della Statale, a cui vanno aggiunti altri 400 studenti dei due corsi di studi della facoltà di ingegneria dell’università di San Marino. Un’invasione di giovani che devono trovare una città vivace, fruibile e pronta ad accoglierli.