Ebe, la pianista sotto i portici
La musicista novantenne ha incantato curiosi e passanti interpretando Chopin a «Suonami»
Ottantanove anni (i 90 li festeggerà il 3 settembre) e un passato nella musica, Ebe Allegretti ha incantato i passanti suonando Chopin al pianoforte di «Suonami!» in corso Zanardelli.
Un pianoforte sotto i Portici, un invito a suonarlo. Due bimbe mettono le dita sulla tastiera. Strimpellano. Passa un’elegante signora dai capelli candidi. Sorride alle ragazzine, s’avvicina, indica come dovrebbero tenere le mani. Bastano due parole per capire che è del mestiere. Siede, mostra la corretta posizione per suonare, tocca qualche tasto. E subito i passanti si fermano a ascoltare. È un valzer di Chopin : opera 64, numero 2. Alla fine, spontaneo, l’applauso. La signora bisbiglia un grazie, accarezza le ragazzine e se ne va. Chi sarà la gentile pianista? La curiosità del cronista è forte. Ma basta un nome ed un cognome – Ebe Allegretti e di colpo si svela tutto il ‘900 musicale bresciano. Nel panorama ritroviamo i nomi che vanno da Costantino Quaranta a Capitanio da Benedetti a Orizio, da Manenti con la moglie Mira Colnago a Francesconi e signora a Mascialino, Luscia. E più avanti Campori, Ugolini, Marengoni, Doro Simoni, Facchinetti… Quanti nomi, quante famiglie. Ada ed Ernesto Carati, l’una maestra di piano l’altro segretario del Grande, i Manziana, i Franchi.
Dire Ebe significa ricordare la pianista che forse più di altri ha accompagnato al pianoforte un numero incredibile di giovani usciti dall’Istituto musicale Venturi, padre del nostro conservatorio. L’accompagnatore offre la base musicale al suonatore di violino o di flauto di corno inglese, di tromba, fagotto, violoncello ecc. Deve saper leggere ed interpretare quasi a prima vista uno spartito e spesso seguire l’onda del solista se è impreciso nel ritmo.
Ebe dai capelli color neve – 89 anni di vita, i 90 li festeggerà il 3 settembre – è sorella di Elena Allegretti, anima e direttrice di due prestigiosi cori (Isca e Verola Alghisi). Oggi per una brutta caduta ed un frattura ha dovuto lasciare il podio. «I suoi cori erano voci che suonavano» – chiarisce Ebe, che con Elena in origine violinista aveva un quartetto femminile: Lina Folonari (secondo violino) e Paola Pisa violoncello.
La preparazione della nostra simpatica «pianista sotto i Portici» inizia con Isidoro Capitanio, lo stesso maestro di altro ragazzino che aveva 7 anni più di Ebe: Arturo Benedetti Michelangeli. Con tali basi la Allegretti si diploma a Parma a 17 anni. Mentre suona, insegna seguendo il metodo Montessori che non ha mai lasciato. Scorre il tempo e avviene l’incontro con l’uomo della sua vita – Luciano Lorenzini - che di musica capisce poco. Lo chiamano «Archimede pitagorico». È un inventore come il personaggio dei fumetti. Suoi i primi distributori automatici e la prima delle carte magnetiche per telefoni.
«Archimede» eviterà il virus della musica che ha contagiato tutti gli Allegretti. Carlo Allegretti, zio di Ebe ed Elena, suonava ogni strumento; un Guido (fratello di Carlo) era maestro di violino ed un Ettore direttore d’orchestra A completare il trio delle sorelle ecco Cecilia, violoncellista, che a sua volta ha mandato a studiare violino in conservatorio la figlia Rossella. Dei tre figli che donna Ebe ha avuto da Archimede pitagorico solo Rita, insegnante di italiano e latino al Calini, s’interessa di musica. In compenso il figlio Andrea suona la tromba e la figlia Camilla il violino.
Camilla, poi, fa parte del gruppo «Bazzini Consort» che si è esibito venerdì scorso in San Giuseppe, proponendo una pagina sconosciuta del musicista bresciano nato 200 anni fa. Per donna Ebe l’avventura musicale non è finita. Lei che ha sempre avuto antipatia per la lirica si trova oggi a collaborare con un sacerdote tenore (Giuliano Frosio) e con il baritono Renato Sala che aiuta a ripassar la parte. Le sette note si moltiplicano.