Sei donne tra marketing, arte e affari «Qui la creatività è al femminile»
Da Lodi l’agenzia Sunny sta conquistando il mondo. Una sola regola: uomini esclusi
Giovani, ovviamente belle e… lodigiane. Per nome hanno scelto un famoso hit degli anni Settanta di Boney M, come logo hanno individuato l’ananas, simbolo di ospitalità, e amano tutte l’arte al punto da aver arredato i loro uffici come un luogo in cui s’incontrano l’arte grafica e il beach club. Tutte insieme — sono sei più una manciata di collaboratrici esterne — superano di poco i 150 anni e hanno una regola: niente uomini in ufficio. «Perché fra ragazze si lavora meglio».
A Lodi non c’è angolo che non sia stato battezzato da uno dei loghi di Sunny, l’unica agenzia della città formata da sole ragazze, in una provincia in cui il tasso delle imprese in rosa è inferiore al 20 per cento. Creata nel 2015 dalla fondatrice Chiara Antoniazzi, filosofa con il pallino del marketing e dell’arte, in tre anni di vita l’agenzia ha creato più di cento loghi, l’ultimo dei quali per il festival dell’enogastronomia locale, idee per il packaging e perfino un parchimetro che al posto degli scontrini per il posteggio regala opere d’arte in miniatura: un’idea partorita dalla stessa Antoniazzi assieme all’artista locale Marco Uggé con l’obiettivo di veicolare l’arte, rendendola sempre più accessibile anche attraverso le macchinette dismesse di un’azienda di traporti (ve ne sono diverse a Milano e Bologna e in due anni hanno distribuito quasi 10 mila scontrini artistici).
Il compito delle «Sunny girls» è accompagnare le aziende costruendo piani marketing, di comunicazione e di business development su misura, ma lo fanno con la grazia propria dell’universo femminile, applicando al lavoro le tecniche della conquista e della seduzione: «Se sia l’uomo giusto per me, come vestirsi al primo appuntamento e come posso rendere sempre frizzante il rapporto, sono domande che ogni donna si fa all’inizio di una relazione — racconta Chiara Antoniazzi — e noi le applichiamo anche ai rapporti di lavoro».
L’idea ha avuto successo tanto che in meno di tre anni, dall’investimento iniziale di cinquemila euro della sola Antoniazzi — partita unicamente con un telefonino e il proprio appartamento come ufficio/sede/studio — il fatturato è arrivato a toccare i trecentomila euro, costantemente in ascesa. Le iniziative sia grafiche che web di Sunny non hanno lasciato il segno solo a Lodi: le sei ragazze lavorano con aziende di tutto il Nord Italia e hanno esportato le loro idee anche in Austria, Spagna, Germania, Danimarca, Australia. Già molti hanno consigliato a Chiara di spostare l’agenzia a Milano, dove il mercato offre più opportunità, ma lei non intende lasciare Lodi: «È come una missione sociale — afferma —, preferisco guadagnare un po’ meno ma portare un pizzico di valore aggiunto al territorio in cui vivo. In un momento in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record, io se posso do un’occasione di lavoro alle ragazze della mia città».
E se si eccettua la grafica Francesca Petruzzellis, l’unica «straniera» del gruppo (vive a Crema) tutte le altre sono lodigiane doc: Federica Corbani è la creativa, Beatrice Bossi la social web designer e videomaker, Sofia Bianchi la copywriter e Miriam Dragoni la responsabile dell’amministrazione. In più ci sono tre o quattro collaboratrici fisse che si occupano di pubbliche relazioni e traduzione.
E gli uomini? «In agenzia sono severamente vietati — ride — Antoniazzi -: sfatiamo il mito che fra donne si creano conflittualità. Del resto la creatività è femmina».