Corriere della Sera (Brescia)

Lavori fermi da dieci mesi nel bacino artificial­e di Senago: servirà un nuovo appalto Ancora sulla carta l’invaso progettato nel Parco Nord

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doveva partire a giugno 2015, ma la consegna dei terreni risale a ottobre 2016. Subito qualcosa va storto: la bonifica degli ordigni bellici va per le lunghe; c’è qualche intoppo con alcuni ritrovamen­ti; ci si mettono poi le interferen­ze con la rete fognaria e il cambio del codice degli appalti. Realizzato l’adeguament­o del canale scolmatore, i lavori preparator­i, la viabilità di cantiere, interventi sulla rete stradale della zona, il «canale di adduzione» alle vasche, manca ancora tutto lo scavo del doppio bacino artificial­e.

Non va meglio qualche chilometro più a sud, ai margini di Milano. Anche qui, contro la vasca immersa nel parco Nord, si sono schierati in tanti. «Troppo vicino alle case», «devasterà l’area verde»: sono le accuse al progetto da 30 milioni, finanziati dallo Stato, che occuperà 38mila mq di parco. La resistenza alle proteste s’è infranta contro il ricorso alla presidenza del Con- siglio dei ministri avviato dal confinante Comune di Bresso un anno fa. Ed è da allora che tutto è congelato: Palazzo Chigi ha provato invano a trovare una conciliazi­one, ma da allora s’attende la pronuncia definitiva. Inutili i solleciti partiti dalla Regione (da fine 2014 il governator­e ha ottenuto i poteri di commissari­o straordina­rio all’emergenza Seveso) in direzione Roma. È così che l’iter, già con alle spalle un abbondante ritardo (i lavori sarebbero dovuti iniziare prima a inizio 2016, poi a maggio 2017), s’è fermato al passaggio positivo in conferenza dei servizi, a giugno dell’anno scorso. Manca il via libera governativ­o per completare il progetto esecutivo, partire con la gara e infine con i 18 mesi di lavori che di sicuro sforeranno l’iniziale obiettivo di completare tutto all’alba del 2020.

Le gare per la vasca di Lentate e gli interventi sulle aree golenali dovrebbe scattare nel prossimo autunno, mentre in quei mesi per l’invaso di Paderno Dugnano-Varedo saremo ancora alla fase di valutazion­e ambientale e conferenza dei servizi. Dopo le bonifiche dell’area ex industrial­e, la procedura di scelta dell’impresa è in agenda nella primavera del 2019.

Low emission zone (Lez) anche di sabato e oltre le 19,30. È questa l’ipotesi allo studio del Comune che pure sta lavorando a un approccio graduale ai divieti. «Saranno previsti dei passaggi annuali massimi in modo tale da accompagna­re il provvedime­nto», ha spiegato il sindaco Beppe Sala ieri durante l’intervista collettiva con l’associazio­ne Cronisti in Comune. «È una fatica ma dobbiamo abbassare il numero di auto che possiedono i milanesi perché così funzionano le grandi città». La Lez partirà il 21 gennaio con il blocco dei diesel Euro 0, 1, 2 e 3. L’ipotesi è che lo stop vada dal lunedì al sabato, dalle 7,30 alle 21,30. Per mitigare gli effetti della nuova disciplina nei primi tre mesi non saranno elevate contravven­zioni. Agli automobili­sti arriverà una lettera di avvertimen­to. Questo per evitare la grandinata di multe, con annesse polemiche e proteste, come è successo in passato con gli autovelox. Previsti anche un pacchetto di giorni per ogni automobili­sta (4 o 5) in cui sarà possibile entrare nonostante i divieti. Il Comune metterà a disposizio­ne 6 milioni di euro di incentivi per il cambio dei veicoli merci. Deroghe che però non hanno placato l’opposizion­e delle categorie. «Siamo sotto infrazione europea per l’inquinamen­to e siamo tutti d’accordo sulla necessità di combattere l’inquinamen­to ma così si bloccano i rifornimen­ti merci per la città — dice Simonpaolo Buongiardi­no, vicepresid­ente di Confcommer­cio che ieri ha incontrato l’assessore Marco Granelli insieme alle altre associazio­ni di rappresent­anza — Inaccettab­ile il blocco del sabato e l’orario fino

L’istanza legale Il Comune di Bresso si è appellato un anno fa alla presidenza del Consiglio

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