Giunta, Cominelli all’Ambiente Capra ora è in pole per il Bilancio
Pressing su Cammarata per il ruolo di capogruppo Pd
La rosa dei nomi si definirà sabato, quando il Pd eleggerà il suo capogruppo, ruolo al quale sembra destinato Roberto Cammarata, che in realtà era considerato uno tra i papabili assessori. E mentre in Loggia si susseguono gli incontri tra il sindaco ed i consiglieri più preferenziati, lo scenario cambia di giorno in giorno: l’ex capogruppo Fabio Capra è in pole come assessore al Bilancio, una scelta «politica» per gestire in modo meno ragionieristico le casse del Comune, ora che sono risanate. Sembra sempre più certa anche la nomina dell’ex parlamentare Miriam Cominelli all’Ambiente.
Con il passare delle ore e degli incontri in Loggia tra il sindaco e papabili assessori, va delineandosi in modo più nitido la possibile giunta Del Bono bis. Il primo cittadino aveva promesso una giunta «più politica». E così dovrebbe essere, visto che l’assessore tecnico sarebbe solamente Michela Tiboni (Urbanistica). Mentre per Bilancio e Partecipate ieri ha preso corpo in maniera molto netta l’ipotesi di nominare il capogruppo uscente del Pd, Fabio Capra.
Una scelta squisitamente politica, appunto: dopo che il tecnico Paolo Panteghini ha risanato i conti della Loggia, ora l’amministrazione può «osare» di più. Gestendo la cassa in modo meno ragionieristico e più strategico, dando più fondi laddove richiesti dagli indirizzi programmatici (ambiente, trasporti, servizi sociali, sicurezza). E Capra, consigliere comunale da un quarto di secolo, assessore al Welfare dal 2003 al 2008, presidente della commissione Bilancio dal 2008 al 2013, con una grande conoscenza della macchina comunale e delle sue esigenze, oltre che in grande sintonia con Del Bono, sembra la persona giusta. Cade quindi l’opzione Raffaella Cassano, la ricercatrice universitaria ad Economia candidata e non eletta nella lista Civica ed indicata come «preparata» dallo stesso Panteghini.
Altro passo avanti sarebbe stato fatto sul nome di Miriam Cominelli, sempre più vicina all’assessorato all’Ambiente. Ingegnere 37enne, ex parlamentare Pd non ricandidata alle politiche per scelta della direzione nazionale del partito (lei è della corrente orlandiana), ex membro della commissione bicamerale Ecomafie, è stata la terza più preferenziata (dopo Muchetti e Manzoni) tra i candidati dem. Il sindaco prima delle elezioni l’aveva invitata a candidarsi, non promettendole nulla però: doveva dimostrare di essere conosciuta e gradita. Così è stato. E visto che la ratio cardine nella scelta degli assessori considera proprio il numero di preferenze prese, sembra ormai assiomatico che Del Bono accontenti la sua anima green. I due non si sono ancora parlati: il sindaco la incontrerà in Loggia oggi. Ma i giochi paiono fatti.
Avrebbe gradito l’assessorato all’Ambiente anche Roberto Cammarata, 45 anni, laurea in scienze politiche, ricercatore in filosofia politica alla statale di Milano, presidente (uscente) della fondazione Asm, ex consigliere provinciale e molto stimato dal sindaco. È lui che ha coordinato i gruppi di lavoro del programma elettorale. Nella classifica dei più preferenziati tra i dem è arrivato quinto però (dietro Cominelli e a 30 voti di distanza da Capra). Qualcuno in Loggia dice che questo sia rilevante. Ma non è del tutto vero. Viste le sue competenze politiche, la capacità dialettica e d’ascolto, qualcuno in Loggia lo ha proposto come capogruppo del Pd. Un ruolo, a detta dei vertici dem, molto importante perché favorisce la conoscenza completa della macchina comunale. Ruolo che darebbe anche la possibilità di candidarsi eventualmente a sindaco per il dopo Del Bono, nel 2023. Cammarata poi potrebbe contemporaneamente ritornare in Provincia (è previsto il voto nel gennaio 2019). Se non accettasse l’incarico (il capogruppo verrà scelto sabato in una riunione tra i consiglieri dem) è possibile che resti semplicemente consigliere. Ma c’è ancora una remota possibilità che possa diventare assessore al Bilancio o all’Istruzione. Ipotesi che scombinerebbe il puzzle che si sta completando. Gli assessori non possono essere infatti più di nove (di cui obbligatoriamente quattro donne). Numero virtualmente raggiunto già oggi se è vero che il sindaco è intenzionato a dare una delega «minore» anche all’ex assessore all’Istruzione Roberta Morelli. Se invece lei uscisse dal toto-giunta, ci sarebbe servirebbe necessariamente la quarta donna. Un bel caos.
Certi per ora — lo ha ribadito lo stesso primo cittadino — sono (in ordine nelle foto) Laura Castelletti (Cultura), Federico Manzoni (Mobilità), Valter Muchetti (Lavori Pubblici, mentre la delega alla Sicurezza resterà al sindaco), Michela Tiboni (Urbanistica), Marco Fenaroli (Casa, ma dovrebbe avere anche i Servizi Sociali). Alessandro Cantoni, il più votato della civica Del Bono, avrà Sport e Commercio. Resta fuori una casella molto importante, come l’Istruzione. Potrebbe essere data ad uno dei nove assessori. Anche se ci sono pressioni su Del Bono affinché non si lasci cadere la chance di avere in giunta l’ex provveditore Mario Maviglia. Come presidente del consiglio comunale il nome oggi più gettonato è quello di Guido Galperti.