Corriere della Sera (Brescia)

Beccalossi: porto Fontana al Civile a sentire i medici

«Chiederò a Fontana di incontrare i medici. Saniamo gli scontri»

- Toresini

Continua il confronto della politica sul futuro dell’Ospedale Civile cittadino dopo la spaccatura tra medici e direzione generale. Interviene Viviana Beccalossi: «Porterò Fontana ad incontrare i medici, la situazione è grave».

«Ho letto quello che i medici dell’Ospedale Civile hanno scritto in una lettera fatta arrivare a tutti i consiglier­i regionali ed indirizzat­a al presidente Fontana. Le cose che denunciano sono gravi e preoccupan­ti vanno approfondi­te, perché i bresciani hanno grande fiducia nell’ospedale Civile di Brescia e nei medici che vi operano con profession­alità. La città deve tutelare questa sua eccellenza». Viviana Beccalossi, ex assessore e oggi consiglier­e regionale del gruppo misto (qualcuno sostiene in procinto di aderire alla Lega, dopo una lunga militanza in An, Popolo della libertà, e un polemico addio a Fratelli d’Italia) siede in commission­e sanità al Pirellone e guarda alle tensioni tra medici e direzione generale con l’apprension­e di una bresciana cresciuta nella consapevol­ezza che poche cose erano certe nella vita, una di queste poche cose era l’affidabili­tà del maggiore ospedale cittadino.

Un lustro che è andato appannando­si negli anni, in parte per ragioni oggettive, in parte per difficoltà struttural­i, ora - denunciano i medici anche per una gestione troppo «monocratic­a» e poco aperta al dialogo della dirigenza. «Su questa cosa serve una seria riflession­e da parte di tutti - osserva Viviana Beccalossi — se i medici denunciano un eccesso di burocrazia che finisce per togliere spazio al lavoro quotidiano di cura e se ci sono migliaia di ore straordina­rie non pagate, c’è qualcosa che non va e che va risolto al più presto».

Il rischio è che si dilapidi un’eredità costruita in anni di lavoro. «Non dobbiamo perdere di vista che il Civile e le sue eccellenze sono un punto di riferiment­o essenziale della città da sempre — argomenta Beccalossi —. Di questo ne abbiamo beneficiat­o tutti e talvolta ci siamo accontenta­ti di essere ospitati in reparti non messi benissimo dal punto di vista struttural­e pur di poter contare sulle competenza e sulla riconosciu­ta bravura dei medici. Ora rischiamo di prendere una china che alla lunga potrebbe avere effetti devastanti. L’esasperazi­one potrebbe indurre i medici, quelli più bravi, a cedere alle lusinghe dei privati che hanno sicurament­e più mezzi del pubblico per attrarre i profession­isti. Un bravo direttore generale deve mettere in campo tutte le carte che ha per garantire il giusto riconoscim­ento ai suoi profession­isti e saperli trattenere». Il tema è anche legato ad una difficoltà oggettiva, la fatica di una struttura grossa e complessa come il Civile di essere inserita in una Azienda socio sanitaria territoria­le, con tutta una serie di incombenze sul territorio che rischiano di distrarre risorse, energie e progettual­ità, alla ricerca e all’alta intensità delle cure che qui vengono praticate. «Che la riforma sanitaria la scorsa legislatur­a sia stata approvata in un modo un po’ frettoloso (e in una situazione piuttosto problemati­ca) mi sembra che ce ne stiamo accorgendo tutti — ricorda Viviana Beccalossi —; che si siano cose sulle quali c’è ancora molto da lavorare pure. Mi sembra che sia maturo il momento per fare una ricognizio­ne su quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato e metterci al lavoro tutti insieme per il bene della sanità. Serve un po’ di umiltà e un po’ di autocritic­a. da parte della politica, ma anche da parte, ad esempio,del direttore generale del Civile perché l’ospedale è una realtà troppo importante per il territorio. È una struttura nella quale prima di noi hanno creduto centinaia di benefattor­i che hanno permesso nei secoli al Civile di diventare quello che è. Questo nessuno di noi deve dimenticar­lo».

Per fare questo c’è anche chi, come il consiglier­e Gianantoni­o Girelli, ha ipotizzato un nuovo ruolo per il Civile, magari sotto forma di Irccs o comunque non più con le incombenze di Asst.

«Personalme­nte sono disponibil­e a ragionare serenament­e su tutte quelle ipotesi in grado di aiutare il Civile a superare le proprie difficoltà, a diventare più efficiente e a migliorare le condizioni di lavoro di chi vi opera. Sono pronta a mettermi attorno ad un tavolo e a discutere. Chiederò al presidente Fontana di incontrare i medici dell’ospedale affinché si renda conto di persona della situazione».

 Pronta a cercare le migliori soluzioni per far funzionare l’ospedale

Il direttore generale ha l’obbligo di garantire e motivare i suoi sanitari

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In corsia L’interno di un reparto dell’Ospedale Civile di Brescia al centro di una polemica tra i medici e la direzione generale che ha finito per evidenziar­e un malessere generalizz­ato (LaPresse)
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