Metalwork, numeri record Ora si guarda al Messico
Presto una nuova sede a Concesio: «No alle delocalizzazioni»
La Metal Work di Concesio, anno dopo anno, continua a crescere con numeri record e con solidità. Ad immagine del suo fondatore Erminio Bonatti e dei «tre ragazzi», come li chiamava lui, che ne hanno preso il posto.
A dirlo, ancora una volta, sono i numeri del primo bilancio chiuso dopo la morte del presidente. Numeri che raccontano di vendite cresciute dell’11% spingendo i ricavi a superare i 180 milioni (161.5 nel 2016), di un margine operativo lordo passato dai 22 ai 28.4 milioni, con un Ebit superiore ai 17 milioni (11.3 nell’esercizio precedente) e un utile che ha toccato quota 10.8 milioni rispetto ai 7.1 del 2016. Ma se questo è il passato, oggi alla guida dell’azienda specializzata nella produzione di componenti pneumatici per l’automazione industriale ci sono tre amministratori delegati: Daniele Marconi (strategia del Gruppo, alla comunicazione e marketing e all’organizzazione commerciale); Gianpietro Gamba (operations inclusa produzione e logistica) e Valentino Pellenghi (amministrazione, finanza e controllo). Tutti «cresciuti» direttamente sotto l’occhio attento di Bonatti e che intendono mantenere «intatta l’impostazione sia industriale sia sociale che il presidente aveva dato alla Metal Work». Come dire che «si continuerà ad investire in prodotto, processo e mercato» mentre l’aspetto sociale sarà garantito dal «vivere l’azienda come uno strumento per creare benessere e posti di lavoro» escluse quindi delocalizzazioni produttive.
Anzi. Grazie ai risultati ottenuti in questi anni «saremo molto vicini a raggiungere il fatturato di 230 milioni a fine 2020» come previsto dal piano industriale, e per questo si sta già pensando al futuro prossimo con un «nuovo» piano nel quale si prevede un ulteriore sviluppo sia in termini di fatturato sia di dimensioni. «In quest’ottica — ha ricordato Daniele Marconi — abbiamo concluso da poche settimane un importante investimento immobiliare nel comune di Concesio che ci permetterà di raggiungere i risultati previsti senza dover spostare le unità produttive garantendo anche creazione di nuovi posti di lavoro a livello locale».
Senza dimenticarsi che il mercato è il mondo. Nel 2017 sono state aperte tre nuove filiali commerciali (Indonesia, Romania e Sud Africa) che hanno contribuito a portare, in totale, a 300 i venditori diretti. All’orizzonte c’è invece il mercato messicano: «Lo stiamo monitorando attentamente per valutare l’opportunità di aprire una nostra società commerciale così come stiamo guardando al nord America dove eventualmente si pensa ad acquisizioni con l’obbiettivo di aumentare la nostra copertura di quel mercato». Strategie delineate per un obiettivo chiaro: la continuità nel tempo del gruppo. Un punto fermo per il suo fondatore che, non avendo figli, aveva già deciso tutto. «Si eredita la proprietà dell’impresa — ripeteva spesso Erminio Bonatti — ma non la capacità imprenditoriale di gestirla. Il trust è lo strumento tecnico per separare la proprietà dalla gestione, assicurando ai beneficiari la partecipazione dei proventi». Ecco perché alla sua morte, la moglie Donata ha accettato di rinunciare ai propri diritti rispettando i desideri del marito «con uno spirito di continuità aziendale che andasse al di là della famiglia». Nel documento di trust predisposto dallo stesso presidente Bonatti è stato anche specificato chi sarà dopo «i tre ragazzi» che lavorano insieme da trent’anni e preparati a questo compito dallo stesso fondatore, a condurre il gruppo di Concesio. Ma sempre con un paletto fisso: «Il mantenimento dell’indipendenza da possibili acquisitori”» Tecnicamente il trust Metal Work è governato da un trustee indipendente che ha l’incarico di gestire il fondo secondo il progetto scritto da Erminio Bonatti e condiviso e sostenuto dalla moglie Donata.