Corriere della Sera (Brescia)

Metalwork, numeri record Ora si guarda al Messico

Presto una nuova sede a Concesio: «No alle delocalizz­azioni»

- Roberto Giulietti

La Metal Work di Concesio, anno dopo anno, continua a crescere con numeri record e con solidità. Ad immagine del suo fondatore Erminio Bonatti e dei «tre ragazzi», come li chiamava lui, che ne hanno preso il posto.

A dirlo, ancora una volta, sono i numeri del primo bilancio chiuso dopo la morte del presidente. Numeri che raccontano di vendite cresciute dell’11% spingendo i ricavi a superare i 180 milioni (161.5 nel 2016), di un margine operativo lordo passato dai 22 ai 28.4 milioni, con un Ebit superiore ai 17 milioni (11.3 nell’esercizio precedente) e un utile che ha toccato quota 10.8 milioni rispetto ai 7.1 del 2016. Ma se questo è il passato, oggi alla guida dell’azienda specializz­ata nella produzione di componenti pneumatici per l’automazion­e industrial­e ci sono tre amministra­tori delegati: Daniele Marconi (strategia del Gruppo, alla comunicazi­one e marketing e all’organizzaz­ione commercial­e); Gianpietro Gamba (operations inclusa produzione e logistica) e Valentino Pellenghi (amministra­zione, finanza e controllo). Tutti «cresciuti» direttamen­te sotto l’occhio attento di Bonatti e che intendono mantenere «intatta l’impostazio­ne sia industrial­e sia sociale che il presidente aveva dato alla Metal Work». Come dire che «si continuerà ad investire in prodotto, processo e mercato» mentre l’aspetto sociale sarà garantito dal «vivere l’azienda come uno strumento per creare benessere e posti di lavoro» escluse quindi delocalizz­azioni produttive.

Anzi. Grazie ai risultati ottenuti in questi anni «saremo molto vicini a raggiunger­e il fatturato di 230 milioni a fine 2020» come previsto dal piano industrial­e, e per questo si sta già pensando al futuro prossimo con un «nuovo» piano nel quale si prevede un ulteriore sviluppo sia in termini di fatturato sia di dimensioni. «In quest’ottica — ha ricordato Daniele Marconi — abbiamo concluso da poche settimane un importante investimen­to immobiliar­e nel comune di Concesio che ci permetterà di raggiunger­e i risultati previsti senza dover spostare le unità produttive garantendo anche creazione di nuovi posti di lavoro a livello locale».

Senza dimenticar­si che il mercato è il mondo. Nel 2017 sono state aperte tre nuove filiali commercial­i (Indonesia, Romania e Sud Africa) che hanno contribuit­o a portare, in totale, a 300 i venditori diretti. All’orizzonte c’è invece il mercato messicano: «Lo stiamo monitorand­o attentamen­te per valutare l’opportunit­à di aprire una nostra società commercial­e così come stiamo guardando al nord America dove eventualme­nte si pensa ad acquisizio­ni con l’obbiettivo di aumentare la nostra copertura di quel mercato». Strategie delineate per un obiettivo chiaro: la continuità nel tempo del gruppo. Un punto fermo per il suo fondatore che, non avendo figli, aveva già deciso tutto. «Si eredita la proprietà dell’impresa — ripeteva spesso Erminio Bonatti — ma non la capacità imprendito­riale di gestirla. Il trust è lo strumento tecnico per separare la proprietà dalla gestione, assicurand­o ai beneficiar­i la partecipaz­ione dei proventi». Ecco perché alla sua morte, la moglie Donata ha accettato di rinunciare ai propri diritti rispettand­o i desideri del marito «con uno spirito di continuità aziendale che andasse al di là della famiglia». Nel documento di trust predispost­o dallo stesso presidente Bonatti è stato anche specificat­o chi sarà dopo «i tre ragazzi» che lavorano insieme da trent’anni e preparati a questo compito dallo stesso fondatore, a condurre il gruppo di Concesio. Ma sempre con un paletto fisso: «Il mantenimen­to dell’indipenden­za da possibili acquisitor­i”» Tecnicamen­te il trust Metal Work è governato da un trustee indipenden­te che ha l’incarico di gestire il fondo secondo il progetto scritto da Erminio Bonatti e condiviso e sostenuto dalla moglie Donata.

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Il fondatore Erminio Bonatti ha passato il timone a tre amministra­tori delegati

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