La profezia di Idris: «Il mio Senegal farà grandi cose»
«Abbiamo un bel gruppo, ma bisogna migliorare l’organizzazione difensiva»
Esuberante, sopra le righe, come al solito. Idris ( foto), che ammette di aver sempre spinto affinché avesse un allenatore italiano, guarda il «suo» Senegal, la sorpresa del Mondiale, e dice: «Questa squadra può fare davvero grandi cose».
I giocatori Abbiamo molti attaccanti: è un Senegal da tenere in considerazione perché può far bene contro chiunque
«Pronto? Aspetta aspetta, ah, quasi facciamo gol. Scusa, fratello, possiamo risentirci dopo la partita? » . Il solito Idris, incontenibile: sono gli ultimi minuti di NigeriaIslanda, con Gylfi Sigurdsson che ha appena sbagliato il rigore del possibile 2-1, e lui a un’intervista proprio non riesce a pensare. Negli anni, ci siamo abituati a conoscerlo bene e, in tempi di Mondiale, non si smentisce: vulcanico, frizzante e pieno di energia, anche se non sta seguendo un match del suo Senegal, che vincendo la prima partita del girone contro la Polonia è stata la prima squadra africana a conquistare tre punti nella Coppa del Mondo russa.
Idris, perché tutta questa ansia per la Nigeria? Non tifi Senegal?
«Certo, ma tifo anche per tutte le africane. E non è stato nemmeno facile in NigeriaIslanda, perché dopo il pareggio con l’Argentina avevo deciso di tifare anche per gli islandesi».
E del tuo Senegal, una delle più belle sorprese del Mondiale, sei contento?
«Felicissimo, il Senegal è la squadra rivelazione per quello che ha fatto. Abbiamo un bel gruppo con giocatori che giocano in grandi squadre europee. Però io sono di bocca fina: contro la Polonia non mi è piaciuta la nostra organizzazione difensiva. Vorrei maggior accortezza e organizzazione lì dietro. Sono anni che parliamo delle squadre africane, dal Camerun del ’90. Dobbiamo ancora migliorare».
Ti aspettavi partisse così bene la squadra di Cissé?
«La sorpresa non esiste. Avevo dichiarato “urbi et orbi” che avevamo una grande squadra. Abbiamo portato tanti attaccanti. È un Senegal da considerare perché può far bene contro chiunque».
Sai che, con il Marocco già fuori dai giochi, a Brescia la squadra con più tifosi sarà il Senegal?
«Beh, sono stato il primo senegalese dichiarato ufficialmente dalla questura di Brescia. Orgoglioso sia di essere senegalese che bresciano. Viva Brescia e viva il Senegal!»
Ti piace Aliou Cissé, allievo dell’indimenticabile Bruno Metzu?
«È un bravo ragazzo, l’unico allenatore di origine africana che allena una squadra africana. Io in passato ho perorato sempre la causa di un allenatore italiano in Senegal. Ci avevo anche provato attraverso i miei contatti…»
Davvero? E chi avresti voluto per il “Leoni della Teranga”?
« Il “Professore” ( Franco Scoglio, ndr). Lui avrebbe voluto allenare il Senegal, perché voleva lavorare di più sull’organizzazione tattica della squadra. Abbiamo bisogno di tattica e disciplina, etica e moralità: un allenatore italiano ti insegna tattica come nessun altro. Infatti in Italia abbiamo migliori allenatori al mondo».
Per te, dove possono arrivare Koulibaly e compagni?
«Ai quarti, siamo una bella squadra e ci possiamo divertire. Ma l’ho detto: dalla cintola in giù dobbiamo stare meglio in campo».
A proposito del difensore del Napoli. In questa stagione, da tifoso juventino, hai rischiato di perdere lo scudetto per colpa di un senegalese. Te la sei vista brutta?
«L’ho presa bene perché prevedevo anche gol. Mia moglie ne è testimone: quando stavano per calciare il corner, ho detto che avremmo preso gol. E che bel gol! Però, anche Kalidou è senegalese, mi è dispiaciuto: ho visto la mia difesa messa male e il campionato si è riaperto. Sono juventino, non ero il contento per il gol di un senegalese. Per fortuna, una settimana dopo abbiamo messo tutto a posto».
Oggi, però, testa solo al Giappone. Sei pronto?
«Prontissimo, anzi, ne approfitto per fare pubblicità spinta (ride, ndr). Per chi vuole farmi compagnia durante la partita, al Bar Trentadue di Bedizzole faremo un aperitivo a tema: sushi contro pastels, che sono i panzerotti tipici del Senegal».
Sono stato il primo senegalese ufficiale dichiarato dalla questura di Brescia: viva Brescia e viva il Senegal
L’allenatore In passato ho perorato la causa di un ct italiano: il professore voleva allenare il Senegal per lavorare sulla tattica
Gli obiettivi Secondo me Koulibaly e compagni possono arrivare ai quarti, siamo una bella squadra e ci possiamo divertire