Madre e figlia al timone «È stato complicato ma non ci siamo arrese»
Èpiacevole ritrovarsi «maggiorenne» dopo oltre 50 anni di attività. Il 28 giugno, il Capriccio di Manerba sul Garda festeggia 18 anni consecutivi di stella Michelin: traguardo prestigioso, per pochi in Italia. E se le basi sono state poste da uno straordinario patron quale Giancarlo Tassi — purtroppo scomparso nel 2009 — la prosecuzione dell’opera porta la firma di una grande coppia, di indubbio fascino e ben lontana dagli stereotipi su cuoche e proprietarie: Giuliana Germiniasi e la figlia Francesca. «È stato complicato: nove anni fa, al di là del dolore immenso, mi è crollato il mondo addosso — racconta Giuliana — basti dire che non mi ero mai occupata della parte burocratica del locale. Senza che lo pretendessi, Francesca ha mollato gli studi e siamo partite: il fatto che molti ci davano per spacciate, in quanto donne, ha motivato ancora di più. Ma che fatica». La figlia ha riposto il sogno di diventare avvocato penalista («ho sofferto ma rifarei quella scelta») ed è stata letteralmente «buttata» in sala. «Non sapevo nulla, a partire dai vini, ma ho imparato tanto, giorno per giorno — spiega Francesca — ho solo il rimpianto di non aver potuto diventare brava insieme a papà che era un maestro dell’accoglienza. Quando siamo pieni, penso sempre che sarebbe bello averlo al mio fianco con quel sorriso incredibile». Anche Giuliana, figlia e nipote di ristoratori («mia madre Mary Veggio proponeva il pesce di mare già alla fine degli anni ‘70, quando tutti facevano cucina del territorio» ricorda), ha accettato una sfida che non era nelle sue corde. «Ero in sala e mi piaceva molto il ruolo, poi visto che non ero contenta dei dolci del nostro pasticciere, ho iniziato a curarli personalmente. Da lì ho fatto il salto decisivo. Sono passati venti anni e provo ancora tanto entusiasmo a cucinare per ore e ideare piatti nuovi». Anima di ferro in guanto di velluto. E poi una femminilità tenuta a freno lavorando ai fornelli («quando in passato potevo uscire dalla cucina, dove non è facile essere a posto, mi mettevo i tacchi alti» dice ridendo Giuliana), ma ben visibile in Francesca, una delle più belle e giovani patronne italiane (28 anni). «Il Capriccio l’hanno creato i nonni e i genitori, ma ho deciso in accordo con la mamma che deve seguire una filosofia più vicina ai miei gusti e alla mia età: ora abbiamo una nuova lounge, un servizio più informale, una carta meno bloccata e con prezzi più vicini ai giovani». Il Capriccio è destinato a durare, indubbiamente. (m.b.)