Leali ricomincia da Nuvolento «La mia terra»
Qualcuno lo ricorderà: nella torrida giornata del 5 agosto 2005 Fausto Leali si esibì nel campo sportivo di Nuvolento con le tribune stracolme di suoi concittadini, e si fece prendere un poco dall’emozione, in un concerto comunque perfetto. Ebbene, il leone bresciano ritorna dopo 13 anni, stasera, nella sua Nuvolento, ma stavolta al parco delle scuole medie Salvatore Quasimodo. Lo spettacolo inizierà alle 21.30 e sarà aperto dal talentuoso artista bresciano Andrea Butturini, recentemente classificatosi al terzo posto a The Voice, talent di RaiDue (biglietti a 17 euro). Leali non sembra aver perso la grinta di portare sul palco i suoi grandi successi, come A chi, Mi manchi, Ti lascerò, indimenticati dal suo pubblico.
La voce negra di un bianco. È pronto per tirarla fuori davanti ai suoi compaesani?
«Certo. Ricordo l’ultima esibizione a Nuvolento dove percepivo un’atmosfera meravigliosa e al contempo strana. Cantare nel paese natale, davanti ai vecchi amici di gioventù, fa sempre un effetto particolare, un’emozione che si prova dentro la pelle seppur difficile da descrivere. Chiaramente mi dovrò organizzare per salutare le tante persone che verranno al concerto. Detto ciò, ho la fortuna di aver incontrato in tutta Italia persone che mi vogliono bene».
Uno spettacolo che può vantare una scaletta variabile grazie alla sterminata discografia iniziata negli anni ‘60.
«Ogni due anni cambio scaletta, almeno in parte. Non potranno mancare le vecchie glorie del passato, perché la gente vuole sentirle. Ma stavolta aggiungo alcune canzoni del mio ultimo album Non solo Leali, tutte duettate con i grandi della musica italiana».
A proposito, novità in vista? «Ultimamente ho scritto parecchio in studio. Devo solo selezionare i pezzi più convincenti per la nuova fatica discografica che presumo possa uscire nel 2020».
Ha qualche sfizio ancora da togliersi? «Il passato mi ha regalato grandissime cose, ma io guardo sempre avanti. Nella mia professione si ha sempre qualcosa da fare, ci si mette in gioco, è difficile stare fermi. Ma vuole sapere ciò che conta veramente?
Prego.
«Avere la voce: finché l’avrò continuerò a cantare, altrimenti farò altre cose».