L’innovazione va di moda Le idee di Machina Lonati
Dalle app per lo shopping al sito di Renga, gli studenti all’opera
Il mondo del lavoro e della comunicazione guarda all’ateneo della moda Machina Lonati. Cinque commissioni di docenti e professionisti giovedì hanno puntato gli occhi su sessanta studenti, che per piccoli gruppi o singolarmente hanno sottoposto lo sviluppo di un’idea creativa.
Come in un esame o in una presentazione, book alla mano, con prototipi, fotografie, schizzi, bozzetti, moodboard. L’evento «Ti presento un’idea» ha coinvolto i diplomandi del II anno dei tre corsi di Its Machina Lonati (Stilista Tecnologico, Fashion Designer, Marketing e Comunicazione per le imprese di Moda) e ha saputo generare propizie sinergie tra aziende e nuove leve: incontri, spunti di riflessione reciproci, valorizzazione delle idee di ragazze e ragazzi. Insegnanti e manager hanno incoraggiato il lato creativo di chi studia e si cimenta con il mondo del lavoro tramite stage; di chi nutre aspirazioni imprenditoriali e cerca di trarre vantaggio dalle nuove tecnologie. A chi aspira a creare un’innovativa linea di borse, la commissione presieduta dall’imprenditrice Maddalena Nocivelli ha suggerito di saper andare oltre l’esercizio stilistico puro, ricordandosi che un business plan ben fatto non ha davvero meno importanza dell’altezza strategica cui collocare il moschettone di una borsa ripiegabile e trasformabile, ricca di «scomparti», com’è oggi la giornata media di molti possibili acquirenti, tra lavoro, impegni e sport.
Dalla fashion designer, l’attenzione si è soffermata sulla stilista tecnologica che alla sua commissione ha presentato un software di personalizzazione della sartoria classica, volto a rilanciare la (o il) modellista, così che con le nuove tecnologie si riscopra la figura sartoriale d’altri tempi nell’era della moda di massa. La moda per le nuove generazioni dev’essere anche sostenibile: con questa certezza un allievo ha progettato la nascita di un sito e-commerce centrato sul «vecchio» baratto a scopo benefico, con lo scambio di abiti abbinato a una transazione, una donazione per onlus e associazioni. Promosso.
Dalle fila degli stagisti che studiano Comunicazione, è emersa pure un’idea figlia dell’era di crisi e precariato: quella di creare una app che funga da mediatore tra piccole imprese e stampa, se l’azienda in questione «non può mettere a bilancio» un addetto stampa. Il piano viene dall’esperienza diretta di una studentessa: è stato apprezzato dalla commissione guidata dall’imprenditore Franco Gussalli Beretta. C’è chi ha proposto lo sviluppo di software per l’acquisto veloce, destinati alle aziende di abbigliamento, e chi invece ha già aggiornato nientemeno che il sito di Francesco Renga, creando «Fr@rea», l’area dedicata ai fan che fa guadagnare punti e premi in base alle interazioni.