Corriere della Sera (Brescia)

Ponte Lambro, riparte il «rammendo» di Renzo Piano

Sala dall’archistar con la fondazione Bloomberg. Individuat­a un’altra area da riqualific­are

- A.Se.

Terminare nel 2020 il progetto di «rammendo» del quartiere di Ponte Lambro, firmato 18 anni fa da Renzo Piano, completand­o i laboratori dove insediare giovani studenti e creare gli incubatori d’impresa. Il sindaco ieri ha imboccato l’A7 ed è corso a Genova nello studio dell’architetto italiano più famoso al mondo. Con loro anche l’assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti e il delegato alle periferie del Comune Mirko Mazzali. Soprattutt­o, intorno al tavolo genovese, si sono affacciati i rappresent­anti di Bloomberg, la fondazione dell’ex sindaco di New York, che aiuterà Milano (ma non economicam­ente) nella riqualific­azione di alcune periferie difficili.

I tre soggetti — Renzo Piano, Comune di Milano e appunto Fondazione Bloomberg (con in testa l’ex assessore all’Urbanistic­a della grande Mela di quegli anni) — avrebbero già individuat­o un altro quartiere dove sperimenta­re un nuovo recupero urbanistic­o (e sociale).

Nel quartiere simbolo del degrado anni ‘90 intanto è tutto fermo dal 2015. L’impresa che doveva portare a termine il «Laboratori­o di quartiere» è andata a gambe all’aria e il progetto che risale al 2000 di Renzo Piano è rimasto incompiuto. In via Ucelli di Nemi «manca più o meno il 40 per cento delle opere», dicevano nell’ultimo sopralluog­o i tecnici del Comune.

Quando immaginò il «Laboratori­o di quartiere», Piano spiegò che per una zona così complessa occorreva un «intervento omeopatico». E chiamò «architetti condotti» i giovani profession­isti che per anni lavorarono gomito a gomito con gli abitanti di «Ponte». L’immagine giusta era quella del rammendo, e l’ambizione di non abbattere i muri né di cancellare la storia ma solo di ricucire e armonizzar­e attraverso mix di servizi e funzioni.

Poi una storia infinita di annunci e stop, di accelerazi­oni e nuove frenate. Ora si vuole ripartire. Ma servono un operatore e dei finanziame­nti. Presto Palazzo Marino avvierà un nuovo bando di gara, con l’obiettivo finale appunto del 2020. Mancano due milioni e mezzo di euro, si diceva nei mesi scorsi. Il sindaco Beppe Sala ora ci crede, anche perché è dalle periferie che passerà l’eventuale bis a Palazzo Marino.

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Incontro Il sindaco Sala a Genova con Renzo Piano

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