La Vittoria Alata vola a Firenze Tornerà nel 2019
Resterà all’Opificio un anno. Intanto si studia la musealizzazione
La Vittoria Alata è in partenza verso Firenze: l’11 luglio lascerà la città per raggiungere l’Opificio delle pietre dure, dove resterà fino alla primavera del 2019. In questi mesi, sarà sottoposta a restauro, pulizia e nuovi test. Nel frattempo, Brescia Musei studierà la musealizzazione con la Soprintendenza e il comitato scientifico.
La femme fatale che ha sedotto Napoleone III e quell’animale di lusso di D’Annunzio (chiese a Brozzi una copia della statua per la sua alcova decadente) volerà a Firenze: le hanno riservato una sala operatoria su misura. La Vittoria Alata lascerà Santa Giulia in posizione supina e su un trasporto d’arte eccezionale l’11 luglio: per un anno, resterà all’Opificio delle pietre dure fiorentino per un lifting con i massimi esperti. «Allestire qui un laboratorio come quello dell’Opificio era impossibile» fa sapere Francesca Morandini, archeologa di Brescia Musei. Da ottobre, la statua è stata sottoposta a indagini, test e rilievi in 3D per disegnare un progetto di restauro, capirne gli acciacchi e scrivere una prognosi. «A Firenze, verrà fatto uno scavo stratigrafico per trovare i residui delle terre di fusione che ci permetteranno di capire quando e dove è stata realizzata» fa sapere. Sulla signora lavoreranno più equipe: gli ingegneri studieranno un nuovo supporto per consolidare ali e braccia, mentre i restauratori, oltre a sottoporla ai test, cercheranno di far riaffiorare la carnagione originaria con la pulitura. «Nel frattempo, verranno svolti esami scientifici in itinere». Il volo di ritorno a Brescia è previsto per la primavera del 2019: alla fine dell’anno la statua, sfrattata da Santa Giulia, dovrebbe tornare al Capitolium, dove le riserveranno un basamento antisismico creato dal Politecnico di Milano nella cella attualmente occupata dall’installazione multimediale. «Con la soprintendenza e il comitato scientifico, stiamo studiando la musealizzazione: bisogna capire quale sia il clima ideale per la Vittoria Alata» fa sapere Luigi Di Corato, direttore di Brescia Musei. L’idea è di riportarla al tempio con i bronzi, per far riaffiorare altre tracce romane nelle sale di Santa Giulia orfane della statua. «Ma potrebbe essere anche l’occasione di valorizzare i longobardi e il mito di Ermengarda» dice il direttore. I feticisti della Vittoria Alata potranno seguire il soggiorno fiorentino al museo, su un maxischermo: il video maker Nicola Zambelli installerà una web cam permanente nella sala operatoria. «Vorremmo creare un archivio in 3D in cui aggregare ogni dato; foto, prelievi, analisi» fa sapere Morandini . L’operazione Vittoria Alata è anche mecenatismo 4.0: finora, attraverso l’Art bonus, sono stati intestati alla causa circa 600 mila euro. La raccolta è ancora aperta: ne servono almeno altri 300 mila.