Articolo 1, prove d’unione con Leu e il fronte progressista
Non sarà un congresso di scioglimento ma la conferenza politica organizzativa di Articolo 1 Mdp in programma venerdì alle 20,30 nella sede di via Casazza ci assomiglia. L’assemblea precede la conferenza nazionale del 22 luglio a Roma ma, soprattutto, anticipa il periodo congressuale che in autunno porterà alla fondazione formale di Liberi e Uguali di cui Articolo 1 si sente soggetto costituente. L’idea è quella di provare a rimettere in piedi i cocci di un pezzo di sinistra, uscita tutt’altro che bene dal voto politico. «Le elezioni del 4 marzo hanno rappresentato una sconfitta epocale per la sinistra nel suo insieme — osserva Paolo Pagani, attuale coordinatore provinciale di Articolo 1 —. Questo vale anche per Liberi e Uguali, nata con l’intento di essere forza in grado pesare». Il 3% striminzito o poco più, anche meno stando ai sondaggi, rischia di portare invece all’irrilevanza. «Avevamo individuato il problema, la necessità di riconnetterci con il nostro popolo — dice Pagani —, ma l’onda di destra ha travolto anche noi». Le strade possibili? Il fronte repubblicano proposto da Calenda, la coltivazione del proprio orticello ognuno per suo conto o il fronte progressista. Pagani, Articolo 1 e Liberi e Uguali pensano che questa terza opzione sia la più percorribile e auspicabile. Questo significa «recuperare un rapporto con il Pd su un programma di discontinuità». Che poi questa sia strada realizzabile è tutto da vedere. Possibile di Civati è già tornata nel proprio recinto, un pezzo di Sinistra italiana mugugna e sogna federazioni. Articolo 1 e altri vogliono ripartire con Liberi e Uguali. Per provare a ripartire con un progetto politico. ( t.b.)