Ragazzi in scena nel nome di Ubu Re
«Il teatro non si insegna. Andiamo a giocare, a sudare insieme… L’unico dogma della non-scuola è questo: si possono strapazzare Aristofane o Brecht, ma dal lavoro scenico deve emergere la vita degli adolescenti. Compito delle guide è evitare ogni pedanteria, compito degli adolescenti è prestare orecchio alle guide, le quali accenneranno alle tecniche solo nel concreto delle prove, specificando che non esiste la tecnica in assoluto»: Marco Martinelli, con Ermanna Montanari fondatore di Teatro delle Albe e Ravenna Teatro, spiega così il laboratorio «Non-Scuola» che Teatro delle Albe pratica da oltre vent’anni e che, dal 2008, con Olinda, è approdato a Milano coinvolgendo ragazzi di tutta la città e non solo. L’esito del laboratorio del decennale - tre settimane dal 12 giugno al Teatro LaCucina con le guide Monica Barbato e Alessandro Renda - è in cartellone a «Da vicino nessuno è normale» stasera e domani all’Ex Ospedale Psichiatrico Pini (ore 20.30, via Ippocrate 45, tel. 02.66200646, ingr. libero con prenotazione obbligatoria). I ventidue ragazzi protagonisti (gruppo entusiasta e multirazziale fra i 12 e i 18 anni) propongono «Ubu re, Ho paura di me» liberamente tratto da «Ubu Re» di Jarry, preferendo ancora una volta alla «messa in scena» la «messa in vita».