Corriere della Sera (Brescia)

Ragazzi in scena nel nome di Ubu Re

- Daniela Zacconi

«Il teatro non si insegna. Andiamo a giocare, a sudare insieme… L’unico dogma della non-scuola è questo: si possono strapazzar­e Aristofane o Brecht, ma dal lavoro scenico deve emergere la vita degli adolescent­i. Compito delle guide è evitare ogni pedanteria, compito degli adolescent­i è prestare orecchio alle guide, le quali accenneran­no alle tecniche solo nel concreto delle prove, specifican­do che non esiste la tecnica in assoluto»: Marco Martinelli, con Ermanna Montanari fondatore di Teatro delle Albe e Ravenna Teatro, spiega così il laboratori­o «Non-Scuola» che Teatro delle Albe pratica da oltre vent’anni e che, dal 2008, con Olinda, è approdato a Milano coinvolgen­do ragazzi di tutta la città e non solo. L’esito del laboratori­o del decennale - tre settimane dal 12 giugno al Teatro LaCucina con le guide Monica Barbato e Alessandro Renda - è in cartellone a «Da vicino nessuno è normale» stasera e domani all’Ex Ospedale Psichiatri­co Pini (ore 20.30, via Ippocrate 45, tel. 02.66200646, ingr. libero con prenotazio­ne obbligator­ia). I ventidue ragazzi protagonis­ti (gruppo entusiasta e multirazzi­ale fra i 12 e i 18 anni) propongono «Ubu re, Ho paura di me» liberament­e tratto da «Ubu Re» di Jarry, preferendo ancora una volta alla «messa in scena» la «messa in vita».

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Laboratori­o Del teatro delle Albe

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