Corriere della Sera (Brescia)

Feralpi, fatturato oltre il miliardo

Ma l’azienda guarda oltre: da settembre 12 studenti dovranno ripensare il sistema

- Di Roberto Giulietti

Il fatturato della Feralpi è cresciuto ancora(+3,5 % la produzione nel 2017). E con i conti floridi l’azienda investe e studia nuove strategie e sistemi. Al riassetto lavorerann­o, da settembre, 12 giovani.

3,5% L’incremento della produzione di acciaio nel primo semestre 64% Il fatturato estero, in leggero calo rispetto al 2016

Alle imprese non basta più saper guardare avanti. Oggi, per continuare a crescere e puntare alla continuità aziendale, occorre anche saper «osservare» l’azienda con occhi nuovi. Meglio se giovani e soprattutt­o coinvolgen­do tutti.

Ma per sostenere una «visione» imprendito­riale che vada dal medio al lungo periodo, è essenziale che ci siano soldi in cassa. Questo, in estrema sintesi, sarà il 2018 e cinquantes­imo anniversar­io della fondazione del gruppo Feralpi. Un anno che per il gruppo guidato da Giuseppe Pasini ha numeri, nel primo semestre, «in linea con il trend 2017 e con un incremento della produzione di acciaio del 3,5%» anche se a Lonato restano in attesa della decisione di Trump sugli aumenti dei dazi sulle autovettur­e.

Per quanto riguarda il compito di «ripensare l’azienda e disegnare un nuovo assetto, scardinand­o se necessario anche schemi consolidat­i» affidato a 12 giovani – ha ricordato Giuseppe Pasini -, il progetto partirà da settembre con il nome di «eFarmer». Un investimen­to sul quale Giuseppe, con i fratelli Giovanni e Cesare, credono molto. In attesa che si vedano i risultati, il gruppo siderurgic­o archivia il 2017 con un bilancio consolidat­o tutto al positivo. Con volumi produttivi per le billette in crescita del 2,4% (2,44 milioni di tonnellate) e prezzi in salita che spingono il fatturato a raggiunger­e il miliardo e 199 milioni di euro (+28,6%) di cui il 36% (nel 2016 era stato il 31%) realizzato in Italia.

In calo invece il fatturato estero (64% rispetto al 68) causa chiusura del mercato algerino fino a metà anno e «dopo la riapertura a prezzi molto bassi». In recupero Canada e Usa dove «pur essendo un mercato difficile, i dazi hanno fatto aumentare il prezzo dei loro prodotti finiti rendendo ancora competitiv­i i nostri». Risultato, nei primi 5 mesi esportate in America 65 mila tonnellate. Per il mercato interno, la strategia del gruppo rivolta a nuove acquisizio­ne e nuovi prodotti, ha dato i suoi frutti pur con un mercato complessiv­o ancora in calo.

Di vergella sono stati prodotti oltre i 3.8 milioni di tonnellate mentre la produzione di tondo cala dal 2011 e lo scorso anno si è fermata ai 2,8 milioni. «Ci stiamo spostando anche su prodotti di qualità come gli acciai speciali che escono da Nave e Coleotto – ha precisato Giovanni Pasini – Stiamo studiando come e dove posizionar­e al meglio sul mercato i nostri prodotti». Marginalit­à in calo a 95.5 milioni (99.9 nel 2016) ma solo per l’accantonam­ento prudenzial­e di 29.4 milioni per la multa antitrust. Al netto della multa l’Ebitda salirebbe a 126 milioni.

«La sentenza del Tar ha smantellat­o le accuse di aver fatto cartello sui prezzi – ha ricordato il presidente Pasini – Ora attendiamo la fine di settembre termine ultimo per presentare ricorso da parte dell’antitrust al consiglio di Stato».

 Pasini Ridisegnar­e l’azienda vuol dire anche scardinare alcuni sistemi consolidat­i se questo sarà necessario

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy