Corriere della Sera (Brescia)

«L’estate degli inganni», il ritorno dell’eroe noir Annibale Canessa Intrigo internazio­nale

- Di Alessandra Troncana

Una poltrona a righe rosse del King Bar, un costosissi­mo scotch invecchiat­o di 25 anni bevuto di rigore e una busta marrone, formato A4, sul tavolino: il «Carrarmato» capisce che è tornato il suo momento all’Oriental bar di un hotel di Israele, quando un agente del Mossad calvo e sovrappeso gli lascia i documenti su un caso di qualche anno prima. Gli indizi: una stazione, una città «tutta portici» (cit), un tabagista in giacca di lino con una strana valigia in mano e un’Italia che perde definitiva­mente l’innocenza in una giornata d’agosto. Ora che si è smarrito tra le gambe di Carla, femme fatale e cronista al Corriere della sera, l’ex generale in pensione Annibale Canessa farebbe anche a meno di tornare a cercare la verità oltre le veline: e invece dovrà indagare in un mistero italiano che diventa intrigo internazio­nale. Tra omuncoli squallidi, politici corrotti, hacker tatuati, miliardari eccentrici e dirigenti dei servizi ossessiona­ti dalle belle donne, L’estate degli inganni (Rizzoli, pp. 380) è il secondo — superlativ­o — noir che Roberto Perrone, iconica firma dello sport al Corriere (ne sanno qualcosa gli juventini, che lo venerano anche ora che è in pensione) scrittore e giornalist­a enogastron­omico, dedica ad Annibale «Carrarmato» Canessa. Stasera l’autore presenta il libro davanti a un Brut Franciacor­ta, in città (Les Copains d’Abord, ora 18.30).

Tra le pagine, Bologna non viene mai citata, ma le indagini di Canessa riguardano la strage del 1980. Eppure nella nota lei precisa che si tratta «solo di riferiment­i».

«Nel primo libro (La seconda vita di Annibale Canessa,

ndr.) ho parlato degli anni di piombo che, essendo vecmato chietto, ho vissuto: volevo continuare su questo filone, prendere spunto da una delle tante stragi. Ho scelto quella più clamorosa, cruenta e infame. Ma non la nomino mai: non rileggo la Storia».

Annibale non cerca la giustizia, ma la verità. E finisce con l’indagare su se stesso.

«Per lui, la giustizia è una conseguenz­a: Annibale è ani- da questo desiderio di sapere e, anche se all’inizio è titubante perché quasi intuisce i risvolti personali di questo caso, decide di andare fino in fondo. E l’indagine diventa una riflession­e introspett­iva».

C’è qualcosa di lei in quel generale pensionato?

«Io sono molto più pacifico, ma l’indole ligure e la curiosità appartengo­no a entrambi».

Annibale è un eroe mitologico: dovrebbe farci una serie tv.

«C’è in corso una trattativa rognosissi­ma».

Chi vedrebbe nel ruolo del protagonis­ta?

«Un Favino invecchiat­o. Ma, come accade sempre per le trasposizi­oni filmiche o televisive, bisogna vedere quale attore abbia sotto contratto in quel momento il produttore. Enrico Bertolino, invece, avrebbe il phisique du role per la parte del Vampa (il miliardari­o, ndr): ne stiamo parlando, è un amico».

Lei è uno scrittore metodico alla Roth, che nuotava tutti i giorni prima di aggredire la tastiera?

«Provo invidia e ammirazion­e per quelli che si alzano alle nove del mattino, fanno colazione con un centrifuga­to allo zenzero, scrivono, pranzano con insalata di pollo e Diet Coke e tornano a scrivere. Io lo faccio quando capita: negli anni da giornalist­a militante anche allo stadio, prima delle partite».

Stiamo aspettando la terza indagine di Annibale.

«La sto scrivendo: ci sono sempre riferiment­i alla cronaca, a tre carabinier­i uccisi, alla strage della Uno bianca e a un segreto che si annida nel passato, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Ma anche in questo caso, nessuna rivisitazi­one politica».

Ispirazion­e catodica Perrone sta trattando per una serie televisiva ispirata alle indagini di Canessa

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L’incontro
 ??  ?? ● Roberto Perrone, ligure, ha cominciato al «Giornale» di Montanelli e per trent’anni è stato inviato del «Corriere della Sera» dove ha scritto di sport, cucina e viaggi. Ha pubblicato quattro romanzi: «Zamora» e «La Lunga», «Averti trovato ora»,
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● Roberto Perrone, ligure, ha cominciato al «Giornale» di Montanelli e per trent’anni è stato inviato del «Corriere della Sera» dove ha scritto di sport, cucina e viaggi. Ha pubblicato quattro romanzi: «Zamora» e «La Lunga», «Averti trovato ora», «La...
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 ??  ?? Una strage in filigrana Le indagini riguardano la strage di Bologna che però non viene mai citata ma solo evocata. Sotto, una foto dell’autore
Una strage in filigrana Le indagini riguardano la strage di Bologna che però non viene mai citata ma solo evocata. Sotto, una foto dell’autore

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