Corriere della Sera (Brescia)

Accordo salva-concerti Ma il derby sulla gestione preoccupa Palazzo Marino

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La «crisi» è iniziata poco prima di Natale. Quando i rossoneri hanno inviato la lettera di disdetta del contratto, considerat­o dispendios­o e poco efficiente, prendendo alla sprovvista anche i cugini nerazzurri, costretti a seguirli a ruota per non rimanere con il cerino in mano. Ma nonostante le trattative, la situazione ancora non ha trovato una soluzione.

A oggi, Milan e Inter non sono riuscite a raggiunger­e un accordo sulla gestione dello stadio di San Siro. Al 30 giugno quindi il contratto con M-I Stadio, la società comparteci­pata dai due club che si occupa della gestione dell’impianto, è scaduto. Il risultato, per ora, è stato limitato: domenica scorsa, il museo e il negozio di San Siro sono rimasti chiusi a sorpresa spiazzando i turisti rimasti fuori dai cancelli. S’è però decisa in extremis una proroga di tre mesi del contratto di servizi per garantire il calendario di concerti e la preparazio­ne della prossima stagione calcistica. Ma poi?

A Palazzo Marino si segue con preoccupaz­ione la questione. I vertici a tre proseguono a cadenza periodica. Anche se non ci sono ripercussi­oni dirette visto che la convenzion­e per la concession­e dello stadio, che scadrà nel 2030, è stata stipulata direttamen­te con le due squadre e non con M-I Stadio. Comunque sia, «l’amministra­zione in queste settimane segue con molta attenzione gli sviluppi della vicenda e auspichiam­o che le due società arrivino presto a una soluzione condivisa che sfoci in un accordo gestionale degli spazi dello stadio per il bene di tutti gli sportivi, dei tifosi e della città di Milano», conferma l’assessore allo Sport, Roberta Guaineri. «Sta però a Milan e Inter — aggiunge — stabilire come procedere per raggiunger­e questo obiettivo e quindi se creare un nuovo organismo di coordiname­nto comune». Per il futuro, infatti, i due club potrebbero creare una nuova società di gestione, o affidarsi a un soggetto esterno, oppure gestire l’impianto direttamen­te, ciascuno per la propria parte.

Molto dipende dalle strategie a lungo termine. Come noto, da parte interista le idee sono chiare: i nerazzurri hanno più volte ribadito di essere decisi a restare a San Siro e di voler riammodern­are la «Scala del calcio». Questo tema ha invece già creato più d’un incidente diplomatic­o tra il Comune e il Milan, che non ha mai abbandonat­a del tutto l’idea di costruirsi un impianto di proprietà. (p. lio)

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