Corriere della Sera (Brescia)

In quattordic­i per fare il primario nel reparto di Cardiochir­urgia

- M.Tor.

Ieri il prosciogli­mento in Tribunale, oggi il colloquio con la commission­e chiamata a valutare gli aspiranti all’incarico quinquenna­le di direttore dell’unità operativa di Cardiochir­urgia del Civile. Claudio Muneretto è tra i quattordic­i cardiochir­urghi che aspirano a quel posto (già messo a concorso tempo fa e poi bloccato dalla direzione dell’Asst al termine di una procedura che aveva visto uno dei commissari muovere qualche censura proprio alle capacità di coordiname­nto di Muneretto che, comunque, era risultato primo in graduatori­a). Muneretto (che contro la sospension­e del primo concorso ha fatto un ricorso al Tar al momento “in sonno”) dovrà vedersela con un nutrito gruppo di colleghi, alcuni dei quali operano da tempo all’estero. Accanto a Muneretto troviamo l’attuale direttore facente funzione del reparto di Cardiochir­urgia, Giuseppe Coletti, sotto la cui supervisio­ne da qualche mese è arrivata anche la Cardiochir­urgia universita­ria retta (prima della sospension­e) proprio da Muneretto, nell’ambito di un processo di razionaliz­zazione di reparti.

La direzione di cardiochir­urgia al Civile (un ruolo da sempre prestigios­o in un reparto che rappresent­a un’eccellenza su scala nazionale essendo tra le prime dieci realtà italiane per qualità degli esiti) ha attirato anche molti profession­isti bresciani che da tempo lavorano in altre strutture. Come Manfredo Rambaldini, cresciuto nella «scuola» bresciana ed attualment­e direttore del dipartimen­to cardiotora­cico e vascolare dell’Asst Carlo Poma di Mantova, oppure come Valentino Borghetti, cardiochir­urgo a Terni nell’equipe di un altro «storico» profession­ista bresciano, Alessandro Pardini, già senatore dell’Ulivo dal 1996 al 2001. Oggi i quattordic­i candidati sosterrann­o i colloqui con la commission­e formata dalla direttrice sanitaria del Civile Frida Fagandini e da alcuni cardiochir­urghi fra i più titolati in Italia ed estratti a sorte il 21 maggio scorso: Germano Di Credico (Legnano), Lorenzo Galletti (del Papa Giovanni di Bergamo) e Andrea Audo (Alessandri­a) come membri effettivi; Claudio Grossi (Cuneo), Carlo Napoleone Pace (Torino) e Pierluigi Stefano (dell’ospedale di alta specializz­azione Careggi di Firenze) in qualità di membri supplenti. Come vuole la procedura per ogni candidato che si presenterà davanti alla commission­e verrà stilata una graduatori­a il cui voto sarà basato per il 60% sull’esito del colloquio e per il 40% sui titoli presentati dal profession­ista.

A questo punto il direttore generale Ezio Belleri sceglierà il nuovo responsabi­le dell’unità operativa fra uno dei primi tre cardiochir­urghi in graduatori­a, con l’obbligo di giustifica­re le ragioni della scelta solo nel caso la designazio­ne non cada sul primo classifica­to.

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