Corriere della Sera (Brescia)

A Brescia record rifiuti speciali È 13 volte la media regionale

Si chiede una «moratoria» per nuove discariche al ministro Costa

- Matteo Trebeschi

La notizia è pubblica, ma forse in molti ancora non lo sapevano. Le ceneri dell’incenerito­re di Acerra (Napoli) vengono spedite nel bresciano e trattate dalla Rmb di Polpenazze.

Ma il punto non è la lavorazion­e delle scorie, bensì la «tumulazion­e»: quanti sono i rifiuti «speciali» — siano essi industrial­i, liquami o fanghi agricoli — che vengono tombati nelle discariche bresciane? Due milioni e 578 mila tonnellate solo l’anno scorso, un milione e 851 mila nel 2016, quasi due milioni di tonnellate l’anno precedente. Numeri «scandalosi» li ha definiti Marino Ruzzenenti, storico ambientali­sta del tavolo «Basta veleni». Ma quei dati non sono una sua proiezione: emergono da l l e pa g ine de l - l’«Ispra», l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale». Che elegge Brescia — volenti o nolenti — a capitale di fatto dei rifiuti speciali: nella nostra provincia, l’anno scorso, ne sono stati interrati più di un quinto (21,3%) del totale nazionale. E il rapporto è ancora più sbilanciat­o in Lombardia: nel 2017, Montichiar­i, Calcinato, Ghedi e gli altri comuni hanno accolto il 76% di tutti i rifiuti speciali sepolti nelle discariche della regione.

Non c’è da stupirsi, quindi, se il Comitato «Basta Veleni» ieri ha avanzato una richiesta pubblica di moratoria: «Stop a nuove discariche nel bresciano. Che si tratti di autorizzaz­ioni in corso o future». È la richiesta corale, che il consiglier­e provincial­e Marco Apostoli (Bene comune) porterà presto in Broletto sotto forma di mozione: «Il problema oggi non è solo economico-produttivo ma anche politico». La sua è una richiesta di assunzione di responsabi­lità, che investe tutti: la Provincia, che autorizza le discariche, la Regione che rilascia la Valutazion­e d’impatto ambientale. «I rifiuti non possono essere collocati tutti nelle discariche bresciane: serve un riequilibr­io», che coinvolga anche le altre province. E non solo Vighizzolo (Montichiar­i), dove negli anni 21 discariche hanno accolto qualcosa come 17 milioni di metri cubi di rifiuti. I numeri del report Ispra parlano da soli: nel 2016, solo nel bresciano, sono arrivati 2,5 milioni di rifiuti speciali. Divisi per il territorio, vuole dire 539 tonnellate per chilometro quadrato. In Lombardia e in Italia, il rapporto è 41 tonnellate per Kmq. Tra le province con la presenza di industria pesante, il confronto è impari: Brescia 539 tonnellate/Kmq, Taranto 332, Terni 266, Livorno 283, Verona 262. Nel mirino del tavolo «Basta veleni» cavatori («prima di tutto») e imprendito­ri siderurgic­i, che negli anni «si sono buttati in questo business» dice Marino Ruzzenenti, ricordando che nella «Ecoeternit» di Montichiar­i, per esempio, c’è una forte partecipaz­ione societaria del presidente degli Industrial­i bresciani, Giuseppe Pasini.

Tuttavia, la moratoria per nuove discariche può arrivare soltanto dal ministero dell’Ambiente, in accordo con le Regione. Ed è alla responsabi­lità «politica» del Movimento 5 stelle, che esprime il nome del ministro Sergio Costa, che il tavolo «Basta veleni» si rivolge: gli attivisti si aspettano fatti concreti dai deputati che negli anni passati «criticavan­o il Partito democratic­o» sui temi ambientali, Caffaro e discariche in primis.

Come dire, ora tocca a voi. E la speranza è che si possa arrivare a «una moratoria come nella Terra dei fuochi»: i rifiuti speciali tumulati in quel distretto sono molti meno di quelli arrivati nel bresciano dal dopoguerra a oggi.

 Ruzzenenti Ispra dice che nel 2016 a Brescia sono giunte quasi 539 tonnellate di rifiuti per kmq, in Lombardia sono 41,56 tonnellate

 Apostoli Troppi rifiuti nelle discariche bresciane: vanno ridistribu­iti Ma serve che i politici facciano scelte responsabi­li

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Record Nelle discariche di Brescia 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti (2016)

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