L’acrobata del Nord e il sindaco integerrimo
Acri?! Lo stesso cognome suo di ascendenza arabo-fenicio-egizian-nordafricana avrebbe dovuto consigliargli in Loggia maggior prudenza, sul lamento dei colori in movimento per le vie di Brescia. Stesso consiglio – immagino, ogni mattina – guardandosi nel suo stesso specchio in bagno. Per non dire pure da quello della sua coscienza che, per quanto ridotto ad uno specchietto retrovisore, si dovrebbe in genere comunque avere. Ed ogni tanto anche sbirciare per evitare dei grossi guai. Giorni fa nel piano di mezzo del Metrò di via Marconi, nei pochi metri tra un ascensore e l’altro, pedalando in bici, un tizio cantava ad alta voce «De negher e de terù non ne posso più». La volta prossima che lo vedo gli parlerò dell’amico Acri e spero di convincerlo ad accorciar la rima ai soli «negher», perché pure i «terù» son passati dalla sua parte. Non so se mi riuscirà…se gradirà...se ci cascherà. Mi sembrava tutto, ma non un allocco. Perché l’intolleranza tende ad allargarsi più che a restringersi. E la prossima volta temo proprio che farà pure un qualche girotondo con la bici per completare un nuovo e più lungo elenco. Di certo vorrei regalare al dottor Acri un libretto dello storico Carlo Cipolla intitolato «Allegro ma non troppo. Le leggi della stupidità umana». Non parla di razzismo e neppure dei siculocalabroaspiranti ariani, e neppure è – tranquillo Gianfranco - di eccessivo impegno. Ma son certo che pure Acri nel riflettere su quelle leggi - ch’egli mi pare stia osservando puntualmente possa trarne un qualche giovamento. A volte - e saggiamente - anche solo non aprendo bocca.
Tre pari merito, oggi, ma la foto che caratterizza la rubrica è dedicata ad una bella turista tedesca — Viola Brand — che ha stupito Toscolano Maderno per le incredibili acrobazie su una ruota di bicicletta. Stupisce anche il piglio del sindaco di Odolo. È, pronto a fermare una grande industria, se nei rottami ferrosi da fondere venissero riscontrate tracce di radioattività. È capitato. Toccante poi il pensiero di Fausto Cassetti. A più di 70 anni dalla fine della guerra ha voluto che lo storico Mimmo Franzinelli raccogliesse documenti per rievocare la figura del padre, il commissario prefettizio Serafino Cerqui. Ed ora omaggio a Davide, rematore vigoroso che ha fatto il giro del lago di Garda su una tavola e non sempre con il vento in poppa (che prestanza per portare a termine l’impresa). Infine omaggio alla scrittrice Emanuela Gelmini. Lei – è il caso di dirlo senta timore di essere smentiti — parlando di letteratura, viaggia col vento in poppa.