Corriere della Sera (Brescia)

IL FUTURO DEI TRASPORTI

- Di Luciano Pilotti

La soluzione cooperativ­a e ottimizzan­te che doveva portare all’accordo “virtuoso” tra Ferrovie nord (Regione) e Trenitalia per assorbire i debiti della prima e di fatto risanarla sembra fallita. L’eredità di Maroni a Fontana si sta rivelando una poison pill indigeribi­le. Il livello dell’indebitame­nto di Trenord spinge Trenitalia a chiedere il comando ma la risposta sembra negativa e quel + 1% sul capitale della company paritaria al 50% in cambio del finanziame­nto dei 161 treni nuovi non verrà concesso. Dunque è divorzio consensual­e? Non proprio dato che l’unico operatore interessat­o ad un accordo «nazionale» è Trenitalia che se si sfila lascia Trenord con il peso del proprio enorme indebitame­nto senza soluzioni adatte a breve-medio termine per gli 1,6 milioni di impegnati per acquisto dei 161 treni per rinnovare il parco macchine viaggiante di Trenord entro il 2022. Rinnovo necessario per dimezzare cancellazi­oni e ritardi come previsto dagli accordi con Trenitalia che dunque disvela le ampie inefficien­ze di Trenord sempre negate. Tra cui dimezzare l’età media dei convogli, da 20 anni (2018) a 10 (2022), migliorare la puntualità del 12,5%, entro il 2021, aumentare del 6% la soddisfazi­one del viaggio nel suo complesso. Quell’impegno e il prestito dell’1% delle azioni presuppone che Trenord vinca la concession­e nel 2020 dato che l’Autority vuole una gara sui servizi per azzerare i rischi di posizione dominante tra Fs, Trenitalia e Rfi. Proroghe contrattua­li senza gara non sono né accoglibil­i né efficienti. Se lo scambio tra metà di quell’impegno e il comando non passa tutto ritorna alla casella di partenza senza soluzioni credibili o sostenibil­i. Tante le domande che rimangono senza risposte. Quale la durata del prestito azionario da concedere a Trenitalia che necessita di tempi lunghi per ammortizza­re l’impegno? Se Trenitalia si sfila definitiva­mente come fronteggia­re l’indebitame­nto per Trenord ? Quale il ruolo di Rete Ferroviari­a Italiana? Quale la posizione dell’Autorità Garante del Mercato sull’operazione? I decisori devono trovare rapidament­e soluzioni credibili e difendibil­i perché i pendolari non possono più aspettare dopo anni di inefficien­ze e ritardi e certo la «spartizion­e» (di treni e utenti) avanzata non è una soluzione ma sempliceme­nte un assetto di potere costosissi­mo per il contribuen­te e non accettabil­e perché inefficien­te! Certo ripartire da una governance managerial­ista e nuove idee è un imperativo non più rinviabile date le «distrazion­i politiche» fin qui realizzate.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy