Assolto il massaggiatore accusato di violenza dalla cognata
Massaggi terapeutici, nulla di più. Lo ha stabilito il giudice Chiara Minazzato, presidente del collegio che ieri ha dichiarato innocente il muratore 62enne della Valsabbia accusato di violenza sessuale. Assolto perché il fatto non sussiste. L’uomo in tribunale ci era arrivato dopo la denuncia presentata dalla cognata. Inizialmente era stata contestata dalla procura anche la truffa, l’esercizio abusivo della professione medica e i maltrattamenti, accuse decadute per intervenuta prescrizione. Il 62enne era solito praticare cristalloterapia, massaggi e tecniche di rilassamento (pur senza alcun titolo per farlo) e sostenere colloqui per risolvere i problemi di salute e stress. Pratiche non codificate, basate sulla naturopatia, e con tariffa fissa. «Per ogni seduta: 20 euro» aveva raccontato la cognata. In tutto oltre un anno di «terapie», praticate dal gennaio del 2006 al febbraio del 2007, tra strofinamenti sul corpo di cristalli di roccia e prescrizioni di medicinali omeopatici, aveva raccontato la cognata. La donna aveva poi riferito agli inquirenti che durante le sedute i trattamenti un po’ alla volta, si erano spinti ben oltre le (pseudo) terapie, diventando toccamenti. Sempre più insistenti. «Con gesti repentini e subdoli obbligava la signora a subire reiterati palpeggiamenti al seno», aveva scritto la procura, formulando il capo d’accusa. Ma lui, il muratore, si era sempre difeso da quelle accuse. Nessuna violenza, nessun abuso. Solo «massaggi rassodanti» con il consenso della signora, ritenuta assolutamente consapevole di ciò che accadeva nell’ambulatorio improvvisato anche dal tribunale. (l.g.)