Rotondi, l’eroe dell’arte e la sua lista dimenticata
Una rassegna teatrale in tre appuntamenti segna il mese di luglio a Roè Volciano, con date fissate per questa sera e nei prossimi mercoledì: 18 e 25 con inizio alle ore 21. La proposta, sostenuta dal Comune, è curata dall’associazione O.P.E.R.A., con le rappresentazioni che verranno messe in scena presso la Cappella dell’Ex Opificio De Angeli Frua. Titolo: Accendiamo i riflettori. Spiega la presidente Elena Marelli, che dà voce al sogno di attirare l’attenzione su un piccolo ma prezioso spazio, «un luogo di fede, di lavoro e di arte. Aprire le porte di questo piccolo gioiello (la Cappella all’interno della ex fabbrica) rimasto intatto e unica fedele memoria di un insediamento industriale che ha segnato la storia di molte famiglie della Val Sabbia». Un luogo che rammenta sia la storia del posto che delle attività che hanno segnato l’intera area. Questa sera va in scena La
Lista, di e con Laura Curino, che tratta del salvataggio di opere d’arte dalla rapacità nazista, con un personaggio storico del calibro di Pasquale Rotondi al centro dell’attenzione: un uomo che ha salvato quasi 10.000 opere d’arte italiane dai nazisti e dalla distruzione bellica. Si deve a Rotondi il fatto che i nazisti non siano «riusciti a mettere le mani su opere di Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo», dalla Lombardia a Roma. La riflessione finale su questa storia è che «fa riflettere sul significato della parola responsabilità e ci porta in una storia mozzafiato che meriterebbe un grande film». I prossimi appuntamenti prevedono per mercoledì prossimo un lavoro di e con Carla Carucci: Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne, e la conclusione (25 luglio), con Il suono del lago, affidata al gruppo Amaranta: donne di lago che si raccontano tra fatica e sofferenza e rivivono il passato nei loro ricordi. Vite trascorse nel retificio o nella filanda, in giornate segnate dai mille lavori, spesso frammisti a ingiustizie che le donne sono costrette a sopportare.