Il sindaco scarica il comandante dei vigili: fiducia minata
Monza, Pietro Vergante alla disciplinare. Il figlioccio partecipò al bando per assumere nuovi agenti
MONZA Finirà davanti alla commissione disciplinare il caso del concorso dei vigili di Monza, sospeso la scorsa settimana per la presenza fra i vincitori del figlioccio del comandante della Polizia locale, Pietro Vergante. L’audizione di Vergante è prevista entro i primi giorni di agosto, mentre il destino del concorso, indetto la scorsa primavera per assumere sei nuovi agenti, è ancora in bilico. Il comandante, inizialmente nominato nella commissione giudicante, si è infatti dimesso prima che iniziassero le prove di esame, ma la vicenda, affrontata lunedì nel corso di un consiglio comunale svoltosi a porte chiuse, ha provocato forte irritazione nel sindaco Dario Allevi. Insomma, se da una parte l’iter si è svolto in maniera regolare sotto il profilo amministrativo, dall’altra la giunta sta vivendo una fase di forte imbarazzo politico.
«Il comportamento del comandante è stato inopportuno — commenta Allevi —, avrebbe dovuto informarci subito della partecipazione del figlio della sua compagna. Invece ha messo in grave difficoltà il Comune, dobbiamo capire che scelte fare sulla validità del bando. L’amministrazione è parte lesa e la fiducia verso il comandante è ormai minata». Il concorso, al quale si erano presentati inizialmente 249 candidati, è stato sospeso dopo che dallo stesso comando di via Marsala era partita una segnalazione all’ufficio Risorse del personale del Comune relativa alla presenza fra i sei vincitori del figlioccio del comandante. Nel frattempo, la questione ha provocato la reazione del Pd che punta il dito contro la giunta di centrodestra. «Vergante è stato scelto da Allevi proprio per sviluppare alcuni punti cardine del suo programma elettorale come sicurezza e legalità — dice Egidio Riva, capogruppo Pd in aula —. Adesso dice che non ha più fiducia nel comandante, ma questa dichiarazione non può bastare a risolvere il problema, deve anche spiegare cosa ha intenzione di fare e quali provvedimento intende assumere». Dura anche la presa di posizione di Paolo Piffer, della lista Civicamente. «Se la commissione disciplinare dovesse confermare i fatti — dice Piffer —, ci troveremmo di fronte a una situazione molto grave».
Dario Allevi «Comportamento inopportuno, ha messo in grave difficoltà il Comune»