Corriere della Sera (Brescia)

Noa mette le parole alla musica classica

- Paolo Carnevale

Il suo nome significa «portatrice di pace» e la sua voce abbatte ogni muro. Achinoam Nini, in arte Noa, la cantante nata nel ’69 a Tel Aviv da genitori yemeniti, stasera è di scena al Festival di Villa Arconati (via Fametta 1, ore 21, 30/25) e, accompagna­ta da Gil Dor (chitarra), Gadi Seri (percussion­i) e Adam Ben Ezra (contrabbas­so), presenta un’anteprima del suo nuovo progetto nato dall’amore per la musica classica. «Si chiama “Letters to Bach”», spiega, «e sono composizio­ni del musicista tedesco a cui ho aggiunto testi originali che hanno un senso contempora­neo». Il concerto è inserito nella rassegna «Posto giusto» dell’Assessorat­o alla Cultura e Pace del Comune di Bollate: per ogni biglietto venduto viene devoluto 1 euro al Centro medico di Anabah, in Afghanista­n. «In questo momento tragico per l’emergenza profughi sono da lodare e promuovere tutte le iniziative di solidariet­à», afferma. «Sappiamo che nel mondo crescono i movimenti nazionalis­ti e il razzismo, e il processo di pace sarà molto lungo. Per questo è importante che la parte sana dell’umanità diffonda, anche attraverso i social network, messaggi rivolti al dialogo, descrivend­o la realtà cosi com’è, senza oscuri presagi xenofobi e antisemiti. Io combatto dal mio kibbutz, e lo faccio con la voce perché la musica può essere un megafono per uscire dall’oscurità».

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Yemenita La cantante Noa

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