Del Bono: «La mia sicurezza»
«Più agenti, più controlli e modifiche mirate al regolamento di polizia urbana»
Brescia è tra le città più sicure del Nord Italia, ma il sindaco Emilio Del Bono la vuole ancora più sicura. Soddisfatto della reazione immediata, di concerto con il questore, che ha portato alla revoca della licenza del bar che ospitava in via Corfù pregiudicati e spacciatori e l’espulsione di tre cittadini pakistani coinvolti nella rissa, ha già in serbo un paio di idee per garantire ulteriormente la sicurezza dei cittadini. «Ho tenuto la delega per me, non che non fossi soddisfatto del lavoro dell’assessore Muchetti, ma voglio organizzare diversamente i servizi». Il sindaco ha le idee chiare: nessun nuovo presidio, ma più agenti della polizia locale sul territorio (presto arriveranno a quota 300), più controlli, sopratutto nelle zone considerate più sensibili e maggiore utilizzo dei droni per controllare la situazione dall’alto. Il sindaco vuole anche mettere mano al regolamento di polizia urbana: «Alcuni miglioramenti mirati».
Due assiomi: la sicurezza non è nè di destra, nè di sinistra; Brescia è tra le città più sicure del Nord Italia.
Una prima manciata di idee: più agenti per aumentare la presenza sul territorio, nessun nuovo presidio della polizia locale, più droni e un maggiore utilizzo, i custodi nei parchi pubblici e modifiche mirate al regolamento di polizia urbana. E due speranze: una norma che conceda più poteri ai sindaci e la possibilità per gli agenti di polizia locale di consultare il sistema Afis per sapere in tempo reale con chi hanno a che fare quando effettuando i controlli sul territorio.
Parte da questi due dati di fatto, dalle aspirazioni e da una prima bozza di proposte il sindaco Emilio del Bono per pensare a «una città ancora più sicura»: i dati per ora confermano che i bresciani vivono in una realtà tranquilla e che non ci sono al momento gravi emergenze. C’è stata la rissa di via Corfù del 4 luglio, ma alla fine l’episodio si è pure ridimensionato, il motivo della lite era futile (apprezzamenti a una delle ragazze del gruppo di cittadini pakistani) e non la guerra tra bande per la spartizione del mercato della droga. E i provvedimenti sono stati più che immediati: revoca della licenza del bar Coccinella, luogo abitualmente frequentato da pregiudicati (la licenza era già stata sospesa quattro volte). «Questa è la strada — è la convinzione del sindaco — che vogliamo continuare a seguire con forte determinazione». Sollecitando anche il Governo: «Sto scrivendo al ministero Salvini per fare pressione perché arrivino al più presto i 50 agenti di polizia promessi dall’ex ministro Minniti alla questura e suggerirò anche che ai sindaci siano dati più poteri» spiega Del Bono che invita l’onorevole e consigliere comunale leghista Simona Bordonali — critica nei confronti del sindaco sul tema sicurezza — a evitare strumentalizzazioni e a fare pressione a sua volta sul governo.
Il sindaco ha tenuto per sé la delega alla sicurezza «per lavorare all’organizzazione dei servizi in modo che sia garantita sempre di più la presenza della polizia locale sul territorio». Per Del Bono è essenziale che gli agenti — presto raggiungeranno quota trecento — siano presenti costantemente sul territorio, senza che si creino nuovi presidi periferici: «Dobbiamo presidiare strade e quartieri, non gli uffici». Nodo centrale per il sindaco è anche la modifica mirata del regolamento di polizia urbana per risolvere, tanto per cominciare, il problema della presenza di tossicodipendenti e ubriachi molesti: «Con le risorse adeguate potremmo prendere in carico noi questo problema». «Brescia è sicura, ma ci sono margini di miglioramento».
Del Bono
L’obiettivo è di aumentare la presenza degli agenti della polizia locale sul l’intero territorio cittadino
Non sono necessari nuovi presidi dei vigili: sono le strade e i quartieri che vanno presidiati, non gli uffici
Le richieste Del Bono auspica più poteri ai sindaci e l’accesso per la Locale al sistema Afis