Cultura, investire sul patrimonio
«Consolidare la crescita dei visitatori migliorando la nostra gestione museale»
Brescia investe sul patrimonio culturale: le mostre sono lo strumento per valorizzare i gioielli della città. Ma in pentola bolle qualcosa di grosso: «Un segreto, stiamo chiudendo» dice il direttore di Fbm Luigi Di Corato.
«Il nostro è un investimento sul patrimonio: le mostre non sono il nucleo centrale della nostra politica culturale, ma lo strumento per valorizzare i nostri gioielli». Il sindaco Del Bono, accompagnato dalla vice con delega alla cultura Laura Castelletti, ha preso spunto dal resoconto in Loggia della mostra su Tiziano per sottolineare le linee strategiche dell’Amministrazione in termini di politica culturale. Mattoncini che vengono messi oggi per costruire fondamenta solide domani. «Questo significa che dobbiamo aumentare gli investimenti nella gestione museale — ha annunciato —. Il discorso è molto semplice: se si amplia l’offerta, crescono i costi relativi per avere servizi adeguati ed essere all’altezza della sfida di voler portare a Brescia turisti per conoscere il patrimonio artistico della città». Non, insomma, le grandi mostre, ma Brescia per quello che è, investendo ovviamente per valorizzare un patrimonio che però è storia e radici della città. «Un cambio di paradigma chiaro», ha sottolineato il sindaco, per il quale i risultati positivi su numero di turisti, visitatori e percezione esterna che si inizia ad avere della città confortano sulla strada intrapresa. «Noi vogliamo consolidare questa crescita — ha detto — e programmare gli investimenti necessari: saranno investimenti che avranno un grande ritorno». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la vice sindaco Castelletti: «La mostra su Tiziano e la nuova Pinacoteca hanno raccolto una grande attenzione, non solo da parte della stampa specializzata». Da città solo industriale a città di grande offerta culturale, in grado di attirare visitatori per un fine settimana o più, sapendo che ci si muove in mezzo a Milano, Verona e Mantova. Che la concorrenza, insomma, è agguerrita. I prossimi mesi cosa diranno sul capitolo mostre? «Potremmo e dovremmo avere un evento di grande prestigio — ha detto il direttore di Brescia Musei Luigi Di Corato —, ma di più non posso dire, fosse anche solo per scaramanzia: stiamo chiudendo proprio in questi giorni». di certo, a proposito di consolidamento del patrimonio esistente, c’è che bisogna anche mettere a posto le strutture. Due terzi della sezione dedicata alle mostre di Santa Giulia ha i tetti da rifare e in queste settimane si predisporrà il tutto per dare il via ai lavori. Gli spazi che resteranno a disposizione verranno utilizzati per mostre, magari di grande prestigio appunto. «La nostra sfida è affermare che cos’è Brescia — ha sottolineato Di Corato —, fare in modo che le persone vengano a Brescia non perché c’è la mostra di Monet ma per i suoi monumenti e le sue opere d’arte. Un investimento sul futuro, una restituzione di consapevolezza ai cittadini, ben diverso dal tentativo di ottimizzare i risultati in una logica di tutto e subito».
Di Corato
Potremmo avere un evento di grande prestigio ma non possiamo dire di più Stiamo chiudendo a giorni
Vogliamo fare in modo però che le persone arrivino a Brescia non perché c’è Monet ma per visitare i suoi monumenti
Gli interventi In Santa Giulia molti tetti da consolidare In queste settimane partiranno i lavori