Tiziano chiude con oltre 33 mila biglietti e 64 mila visitatori
Centosette giorni di apertura, 33.474 biglietti, più di 64mila visitatori considerando inaugurazione, iniziative collaterali, incontri pubblici, proiezioni dedicate al Nuovo Eden e laboratori didattici. Sono i numeri di «Tiziano e la pittura bresciana del Cinquecento tra Venezia e Brescia», mostra di primavera in Santa Giulia chiusa da pochi giorni. Coinvolti anche Pinacoteca, Museo Diocesano (con biglietto integrato), la Collegiata dei santi Nazaro e Celso, studiati itinerari in provincia (Bassa, Sebino e Valcamonica), la risposta di pubblico e di visibilità è considerata più che positiva dal direttore di Brescia Musei Luigi Di Corato: «Un’operazione complessa, nata per celebrare la riapertura della pinacoteca Tosio Martinengo, che ha coinvolto più persone e fatto arrivare a Brescia opere da tutto il mondo». Da Milano a Roma, passando per Firenze, Venezia, Vienna, Madrid, Mosca e Washington, decine sono stati i musei contattati che hanno prestato opere. Costo complessivo 800 mila euro circa, cifra considerata sostenibile da Di Corato, per un evento che è stato anche una grande occasione di approfondimento: «Una vera e propria immersione nella pittura bresciana come forse non era mai stato fatto prima — ricorda Roberta D’Adda, storica dell’arte della Fondazione — per il solo catalogo sono stati coinvolti 18 studiosi». Più che positivo anche il giudizio sulle relazioni costruite: gli oltre 33 mila biglietti integrati hanno prodotto 49 mila visite ai musei: 25 mila in Santa Giulia, 20 mila in Pinacoteca e 4 mila al Museo Diocesano. «Sicuramente — osserva don Giuseppe Fusari del Diocesano — un’operazione per noi riuscita, che ha permesso di valorizzare il patrimonio nella sua interezza». ( t.b.)