Avis, promozione con 10mila giovani Ora un’unica banca dati lombarda
In vista dell’estate tutti sono invitati a donare prima di partire per le vacanze
«Racconterò a tutti quello che ho imparato oggi, perché donare il sangue è importante». La frase, pronunciata da un bambino della primaria di Fiesse, da riscontro del grado di attivazione generato dal progetto «Piacere Avis», svoltosi in molte scuole di Brescia e provincia, con un elevato indice di gradimento.
Il percorso formativo – dalla scuola dell’infanzia all’università – è connotato anche dalla conoscenza dell’Associazione Volontari Italiani Sangue. La famiglia avisina – così ama definirsi – in questo mandato dall’alto valore etico è supportata dall’Osservatorio sul Volontariato dell’Università Cattolica, che si avvale della docente di Pedagogia Maria Paola Mostarda come coordinatrice dei formatori reclutati per il progetto.
All’uditorio scolastico già rodato in passato, «Piacere Avis» ha aggiunto quest’anno 1.200 bambini della scuola dell’infanzia e 145 universitari, che sommati a 3.859 allievi della scuola elementare, 2.822 della media e 2.457 delle superiori, hanno raggiunto l’importante cifra di 10.483 persone, in età scolare ed evolutiva, con incremento notevole rispetto allo scorso anno (2.096 individui in più).
«Le scuole stesse ormai ci contattano direttamente – ha sottolineato il presidente di Avis Gabriele Pagliarini – perché insegnanti e dirigenti desiderano avviare un progetto eticamente importante, che viene peraltro rinnovato di anno in anno».
La continua revisione vuole rispondere meglio ai gusti dei diversi target d’età, cosa che avviene con successo.
«Piacere Avis» è nato infatti una decina d’anni fa; con il supporto dell’Università Cattolica sono reclutati i volontari che vengono poi ulteriormente formati in seno all’Associazione.
«Di solito – ha spiegato Pagliarini – un formatore necessita di almeno due mesi di pratica e di un continuo confronto con la coordinatrice Maria Paola Mostarda, che applica all’attività in Avis tutte le competenze tecniche e umane maturate nel contesto dell’Osservatorio sul volontariato».
Una prospettiva che non ha spaventato molti alunni delle scuole secondarie di II grado: sono 423 i giovani disponibili a farsi coinvolgere da Avis una volta raggiunta la maggiore età, o a impegnarsi in comportamenti solidali. All’interno delle scuole, è inoltre promosso il concorso «Avis got talent», che esorta alla realizzazione di materiale pubblicitario volto alla diffusione del messaggio di Avis, racchiuso nella massima latina «Mens sana in corpore sano».
«Vogliamo sensibilizzare la società a un corretto stile di vita, perché solo chi resta in salute può pensare di aiutare gli altri, donando il sangue».
Dal 26 giugno la Regione Lombardia ha unificato su un unico server i dati dei donatori, così che i medici abbiano a disposizione un unico database fruibile da tutti. Chi dunque vuole donare il proprio tempo e il proprio sangue prima della pausa estiva, può telefonare alla segreteria provinciale di Avis (situata nell’omonima piazzetta al civico 1, 030/3514411) per avere le necessarie informazioni.
Pagliarini Le scuole ci chiamano per avviare un progetto eticamente importante