Civile, basta attacchi fuori luogo
Leggo sul Corriere di ieri non senza stupore il resoconto dell’incontro avvenuto presso l’assessorato regionale alla sanità. All’incontro con l’assessore Giulio Gallera ed alcuni consiglieri regionali bresciani, erano presenti anche alcuni medici in rappresentanza delle sigle sindacali attive al Civile. Ebbene, la cosa che si è saputa con il maggior risalto, al di là del confronto fra medici e direzione aziendale dell’ospedale, sono state le dichiarazioni del medico dott. Claudio Macca. Non credo e non voglio pensare che il filo conduttore siano state le contumelie, peraltro non nuove, del citato medico nei confronti della direzione generale. Seguo il tema della sanità non da adesso. Nelle mie esperienze di amministratore pubblico ho ricoperto anche ruoli in campo sanitario, pertanto ho sempre prestato molta attenzione al delicato settore della sanità in generale. Per queste ragioni trovo fuori luogo le considerazioni riportate nel suo articolo pronunciate dal medico. L’attacco diretto poi al dg Belleri ha il sapore più di una faida personale piuttosto che di un giudizio sul suo operato di anni al Civile e nella sanità pubblica. Volendo poi essere oggettivi, non possiamo non riconoscere i meriti evidenti del nostro ospedale, sia nella versione ospedaliera che in quella universitaria. Il Civile rimane, fra le strutture pubbliche il più «amato» dai bresciani e non solo. Le valutazioni poi fatte dagli organismi regionali competenti sui Dg del Civile, sono sempre state fra le più alte in regione. Questo dato può solo confortarci. Siamo in pieno svolgimento di una riforma voluta dall’ex governatore Maroni e portata avanti con determinazione dall’assessore Gallera. Abbiamo letto di rilievi critici e abbiamo per contro letto le risposte esaustive di Gallera. Potremo esprimere un giudizio complessivo al termine del dispiegamento dell’intero provvedimento. Siamo convinti che l’impianto stesso della legge di riforma parta dall’esperienza maturata negli anni e dai giudizi più che positivi che il mondo sanitario, scientifico e della società civile ha sempre riservato alla sanità lombarda. Non saranno certe posizioni, ancorché legittime a minare la credibilità del Civile e della sanità pubblica regionale e bresciana. Ho rapporti personali e di amicizia con molti operatori nella sanità e del Civile e il quadro che mi viene rappresentato è decisamente diverso. Ci sono, come in tutte le grandi aziende, motivi di contrasto, tensione e dialettica e come sempre avviene, si cercano e si trovano le giuste composizioni. Questo è quello che auguriamo al nosocomio bresciano, esempio, comunque si dica, di sanità pubblica eccellente.