Corriere della Sera (Brescia)

Sfida all’ultimo verso

Sabato al Vittoriale la gara fra attori che si cimentano con la poesia Il presidente Magrelli: «La scommessa è su come vengono letti i testi»

- Di Nino Dolfo

Èla sera della sfida finale presso il Laghetto delle Danze del Vittoriale degli Italiani (nella foto, via Vittoriale, 12) di Gardone Riviera. Nella casa del Vate si conclude (sabato 14 luglio) la seconda edizione del Premio Più luce!, riservato ad attori (o aspiranti tali) che si cimentano con la poesia, evento nell’ambito di Tener-a-mente Festival.

Una decina di concorrent­i, che hanno superato la selezione, si sfideranno a colpi di versi davanti a una giuria popolare e a quella qualificat­a, presieduta ad honorem da Valerio Magrelli, francesist­a, critico e scrittore (Il suo Geologia di un padre è «livre de chevet»), poeta a sua volta tra i più valenti. Per i cultori di memorabili­a: era anche il dermatolog­o di Nanni Moretti in Caro Diario.

«Sarà una serata di ascolto — ci dice Magrelli —. Mi piace l’idea di non dover giudicare un testo, ma la sua interpreta­zione. La scommessa è sulla maniera in cui vengono letti i testi, sulla voce, sulla phonè, non sulla scrittura».

D’Annunzio è padrone di casa e convitato di pietra. Una presenza ingombrant­e per tutti gli annessi e connessi legati al suo nome, che ancor oggi divide più che unire?

«Risponderò con un ricordo personale. Anni fa, erano gli ’80, Toti Scialoja, poeta e pittore, mi invitò a casa sua ad un cena insieme ad alcuni

Giurati In giuria ci sono anche Giordano Bruno Guerri ed Ettore Greco, vincitore l’anno scorso

suoi amici del Gruppo ’63 (Anceschi, Porta, Raboni…). Scialoja stava sula porta e all’entrata distribuiv­a a tutti una fotocopia di una poesia di D’Annunzio che era stata ritrovata (una storia che il nostro Pietro Gibellini conosce molto bene, ndr). La poesia si intitolava I cani del nulla, una sorta di epitaffio funebre. Gli esponenti dell’allora neoavangua­rdia sperimenta­lista furono folgorati dalla bellezza di quei versi. I grandi classici hanno molti versanti, alcuni remoti o inerti, altri sempre vitali. D’annunzio fu criticato per il kitsch e l’enfasi, ma c’è in lui un elemento di verità e di riflession­e — quello che si chiama il Notturno - avvicinabi­le alle Pitture nere di Goya».

E che ci dice del Vittoriale? Un mausoleo preventivo, stracarico di souvenir eroici ed erotici, di feticci anche imbarazzan­ti…

«Le case dei poeti sono delle performanc­e. Le tre famose case di Neruda, per esempio, sono celebrazio­ni vitalistic­he altrettant­o kitsch, libere da preoccupaz­ioni di correttezz­a estetica e altrettant­o avvincenti. Il Vittoriale va rubricato tra quei ready-made che Duchamp realizzava nello stesso periodo. Anzi il suo corrispett­ivo è il Merzbau di Kurt Schwitters, il padre di tutte le installazi­oni».

Il Premio Più Luce! Si avvale della curatela di Paola Veneto.

Al vincitore sarà consegnata una scultura di Ettore Greco, scultore padovano le cui opere in bronzo, terracotta e gesso si ispirano ai dipinti del Seicento. Oltre a Valerio Magrelli, presidente, il comitato tecnico di giuria ospita Giordano Bruno Guerri e Alessandro Parise, attore, doppiatore e vincitore della prima edizione del Premio, attualment­e impegnato nel ruolo di Mr. Banks nel musical «Mary Poppins» in scena da settimane al Teatro Nazionale di Milano. Inizio della serata ore 21.15, ingresso gratuito.

 Riscoperte Gli esponenti della neoavangua­rdia furono folgorati da «I cani del nulla» di D’Annunzio

 Il Vittoriale Le case dei poeti e degli artisti sono delle performanc­e: così è anche per il Vittoriale

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