Seduta lampo in Loggia per definire le commissioni Malumori in Forza Italia
È solo un consiglio comunale e le dinamiche sono locali, eppure i malumori interni al gruppo di Forza Italia che ieri si sono manifestati durante la veloce seduta a Palazzo Loggia sono lo specchio delle difficoltà di un partito da tempo in profonda crisi che subisce la forza attrattiva della Lega. E il consigliere Cinque Stelle Guido Ghidini che cambia fila dei banchi dell’opposizione e si sposta vicino ai consiglieri leghisti lo avrà fatto solo per comodità logistica, ma sicuramente mostra anche una vicinanza — se non politica quanto meno fisica — con gli alleati di governo a Roma.
Ieri il consiglio comunale è durato meno di un’ora: all’ordine del giorno la nomina delle commissioni consiliari, così come erano state definite nei giorni scorsi dalla conferenza dei capigruppo. La commissione sul Bilancio è andata come sempre all’opposizione (presidente Gianpaolo Natali, Lega), le altre avranno come presidenti esponenti della maggioranza (sei del Pd, uno alla Civica per Del Bono e uno alla Lista Castelletti): Urbanistica a Guido Galperti (Civica), Lavori Pubblici a Roberto Omodei (Pd), Servizi sociali a Lucia Ferrari (Pd), Istruzione a Giovanna Foresti (Pd), Commercio a Diletta Scaglia (Pd), Sicurezza a Dionigi Guindani (Lista Castelletti), Viabilita a Marco Pozzi (Pd), Ecologia ad Anita Franceschini (Pd).
L’approvazione della composizione e dei presidenti è atto scontato che tradizionalmente viene approvato all’unanimità. Ieri però non è andata così: l’ex capogruppo di Forza Italia, ora consigliere semplice, Mattia Margaroli si è prima astenuto sulla richiesta di modifica della composizione di una commissione fatta proprio dalla collega di partito e candidata sindaco Paola Vilardi poi, a voler rimarcare il disappunto, non ha votato l’approvazione della delibera definitiva. Nulla di grave, un atto simbolico o poco più: «Non capisco perché un consigliere di partito è presente in quattro commissioni (Fontana, ndr) e l’altro solo in due; tutto qui», ha spiegato poi sotto il porticato della Loggia.
Molto altro, ieri, non c’è stato, se non appunto lo spostamento di banco di Ghidini vicino ai colleghi della Lega. Con un posto vuoto in mezzo, però, quello di Simona Bordonali (è parlamentare e ieri era assente: a occhio capiterà spesso). Le commissioni ora dovranno decidere autonomamente l’ufficio di presidenza, composto oltre che dal presidente anche dal vice e da un segretario.