ASSALTO ALLA ROCCA (in scarpe da trekking)
Passeggiate panoramiche, visite guidate anche al chiaro di luna, pic nic: la fortezza e la sua storia svelate in modo anticonvenzionale per sportivi e non
Presidio di confine, caserma di addestramento militare e anche polveriera e deposito d’armi. Dai Visconti a Napoleone Bonaparte, fino ai giorni nostri. Armatevi di scarponcini, felpa, giubbino impermeabile, torcia e acqua per la gita tra lago, paesaggi montani e vicende storiche.
La Rocca d’Anfo, tra le più affascinanti sull’intero territorio nazionale, ha vissuto nei secoli le più diverse vicende e i più vari utilizzi. E ancor oggi, affacciandosi sul lago d’Idro, ai molti visitatori continua a raccontare la sua storia, iniziata nella seconda metà del 1300 con i dissidi tra Bagolino e i conti di Lodrone, accesi dal contenzioso per la proprietà del Piano di Oneda.
Addirittura i Lodron, adducendo antiche ipotesi orografiche — che ponevano il Caffaro a lambire il monte Castegnuda, più a sud verso il lago d’Idro — deviano il corso del fiume. Fu l’intervento di Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti (Signore di Brescia) a dirimere la questione (con la restituzione del maltolto a Bagolino) e a dare disposizione di costruire una linea di sbarramento sul Caffaro, in quello che già naturalmente rappresentava con valli e pendii, un confine naturale tra le alpi e la pianura.
Furono queste le prime edificazioni che, successivamente, portarono alla costruzione, da parte dei Veneziani, della Rocca d’Anfo. La fortezza, che si presenta oggi come un ricco libro di storia, con i secoli raccontati attraverso manufatti e stratificazioni di tutti gli interventi di adattamento e ampliamento che si sono succeduti, è meta di escursioni (guidate) gestite dalla Comunità Montana attraverso il gruppo Sentieri attrezzati Idro. Due i percorsi, uno lungo (quota di partecipazione 10 euro, 5 il ridotto) che parte dal sentiero a lago e prevede una scarpinata di 4 ore, l’altro, 2 ore e mezza di percorrenza con visita alla parte veneta, alla batteria belvedere e alla Batteria Anfo Superiore (biglietti a 8 e 4 euro). Nei week end (e il giorno di ferragosto) aperto anche il museo, dalle 9 alle 12.
Nel periodo estivo, il lunedì (ore 9,30), il mercoledì (15,30) e il venerdì (9,30) sono poi previste visite senza necessità di prenotazione, con partenza direttamente dalla Rocca da vivere anche di notte o all’alba (il 22 luglio concerto alle 4,30 dei Verdecane). Oltre alle visite diurne, ci sono anche quelle al chiaro di luna (non scordate la pila frontale) con pic nic in zona panoramica e cestino (da prenotare) con le prelibatezze del Caseificio Sociale Valsabbino (informazioni utili sul sito roccadanfo.eu).