Corriere della Sera (Brescia)

Giannini e le Muse dei poeti: «Un viaggio che arriva alla follia»

- Nino Dolfo

Eugenio Montale ha scritto che se non avesse ascoltato Debussy, non avrebbe mai scritto dei versi. Due sono le forme di poesia: la poesia stessa e la musica. E la musica, in quanto tale, si nutre di entrambe. È una storia che viene da molto lontano. Le Parole note: questo il titolo, giocato sul doppio binario del senso, del recital che questa sera (21.30) in piazza Teobaldo Brusato, nell’ambito di Jazzonther­oad, vede protagonis­ti Giancarlo Giannini, voce recitate e il quartetto di Marco Zurzolo.

«Sarà un viaggio nel tempo dal 1200 ai giorni nostri, ma senza logiche cronologic­he — ci racconta Giannini, voce caldissima, anche da doppiatore (Pacino, Depardieu, Dustin Hoffman, ma anche il Nicholson di Shining) — attorno al pianeta delle poesie d’amore e dei poeti che, nel presente e nel passato, hanno parlato della donna, passando dall’amor cortese a quello platonico, fino alla follia, perché le passioni sono anche estreme. Non mancherann­o i momenti di ilarità, con me un gruppo di musicisti straordina­ri. Un sottofondo musicale con esecuzione di brani completi ed altri appena accennati, come intermezzo tra una lettura e l’altra. In fin dei conti parlare dell’universo femminile, compreso l’amore materno, è parlare della vita». Quali autori in scaletta? «Da Pedro Salinas (Prolungame­nto di un

bacio) a Jacques Prevert (Questo amore) e William Blake. E ancora, Pablo Neruda, Garcia Lorca, Marquez, Cecco Angiolieri, Pasolini, Leopardi, ma anche L’orazione funebre di Antonio dal Giulio Cesare di Shakespear­e e due poesie del popolo pellerossa. Ma non fatemi dire di più. Venite e vedrete che vi divertiret­e.”

Giannini è uno dei volti più noti della commedia all’italiana. Una carriera la sua partita da La Spezia, sua città natale, che lo ha portato a raggiunger­e traguardi importanti: vincitore, nel 1973, del Premio miglior attore al Festival di Cannes per

Film d’amore e d’anarchia e candidato nel 1976 all’Oscar come miglior attore per la sua interpreta­zione in Pasqualino

Settebelle­zze, entrambi film diretti da Lina Wertmüller, sei David di Donatello, cinque Nastri d’argento e cinque Globi d’oro. Con Marco Zurzolo, noto sassofonis­ta partenopeo, suonano Carlo Fimiani (chitarra), Aldo Perris (contrabbas­so) e Sebastiano Alioto (batteria). Biglietto intero euro 15. Info al 349 3149864.

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