Falsi profumi trasportati in pullman Sequestrati 112 mila pezzi, 8 denunce
Sul Bucarest-Genova celebri griffe contraffatte. Lo smistamento in Lombardia
Il notturno Bucarest-Genova non trasportava solo passeggeri, ma anche profumi di marca fasulli. Decine di migliaia di profumi, prodotti in Turchia o in Ungheria, imballati nella capitale romena e nascosti nella stiva del pullman della Cdi — linea est europea — che ogni mercoledì effettua la tratta Romania-Italia attraverso i Balcani. Destinazione del carico la Lombardia dove poi la merce illegale veniva intercettata, trasferita su furgoni e smistata in depositi, pronta per essere venduta al dettaglio e su Internet.
Due mesi sono occorsi agli uomini della compagnia di Lodi della Guardia di Finanza per smantellare un enorme traffico di griffe fasulle, architettato da un sessantenne di Lodi e da un giovane romeno: traffico che approdava in Lombardia nella stiva dei pullman di linea grazie ad autisti compiacenti, e invadeva il mercato con prezzi abbattuti del 50 per cento rispetto ai veri Ralph Laurent, Chanel, Dolce&Gabbana, Acqua di Parma. Fiamme gialle e procura di Lodi hanno denunciato otto persone e sequestrato 112mila pezzi che una perizia ha confermato essere falsi.
Sotto sequestro anche tre depositi — uno a Milano, uno a Rovato (Brescia) e uno a Bergamo — e due mezzi: il pullman Cdi che faceva la spola dalla Romania e il Mercedes Vito usato per il trasbordo dei profumi una volta che il bus aveva oltrepassato la frontiera italiana e la dogana di Fernetti a Trieste.
Il traffico era stato scoperto a inizio maggio quando grandi quantità di profumi di marca avevano invaso a prezzi irrisori Marketplace e Instagram attraverso due profili fake aperti dal 60enne di Lodi G.F. Dalle indagini è emersa tutta la filiera, che comprende il complice P.C., romeno di 30 anni secondo gli inquirenti vero architetto dell’operazione. Lui aveva i contatti con gli autisti ed era lui a gestire i rivenditori al dettaglio nelle province di Milano, Brescia, Bergamo. Il lodigiano invece si occupava della vendita online e aveva anche la disponibilità di uno dei magazzini sequestrati. Nei guai anche tre romeni (due autisti Cdi e un giovane che faceva da scorta al pullman) più due senegalesi e una donna bergamasca che stoccavano e rivendevano i profumi nelle aree di competenza. Solo per i prodotti sequestrati il giro di affari si aggira sui due milioni di euro.
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