Cappuccetto rosso arriva dall’Africa
Stasera all’ex Pini, un appuntamento teatrale che dimostra come uno spettacolo intelligente sia il miglior messaggio per adulti e bambini sul tema dell’intercultura e contro la xenofobia: «Thioro. Un Cappuccetto rosso senegalese», è la versione «meticcia» della popolarissima fiaba proposta da Ker Théâtre Mandiaye Ndiaye, cuore africano del Teatro della Albe. «E’ un viaggio iniziatico attraverso i segreti della savana», dice subito il regista Alessandro Argnani, «qui Cappuccetto Rosso al posto del lupo incontra Buky, la iena, ma il suo obiettivo è lo stesso, raggiungere la casa della nonna che le deve tramandare le antiche storie che l’aiuteranno a crescere» (via Ippocrate 45, due repliche: ore 19.30 e 21.45, 0/6 anni ingresso libero, 7/12 anni 5 euro, intero13euro. Tel. 02. 66.200.646). In scena un grande cerchio (come nella tradizione dei cantastorie ancestrali, cerchio come simbolo di unità e ascolto) composto dagli spettatori, il racconto in lingua wolof (etnica maggioritaria in Senegal, francese e italiano e la musica dal vivo degli attori-musicisti, Fallou Diop e Adama Gueye. Un Cappuccetto rosso pensato per essere ospitato in ogni parte del mondo, uno spettacolo preso dalla tradizione orale europea: «All‘ignoranza del nostro tempo», dice il protagonista, «rispondiamo con uno spettacolo che scardina molti stereotipi, tutti in malafede».