Corriere della Sera (Brescia)

Un colpo grosso ma non è l’erede dell’Airone

- Di Luca Bertelli

Alfredo Donnarumma è il nuovo Caracciolo, o se preferite l’antidoto a Caracciolo, solo per tempistich­e delle due operazioni, in uscita e in entrata. Un sincronism­o per nulla casuale, è stato spiegato più volte: a Cellino (e a Suazo) serviva avere subito a disposizio­ne un attaccante di grido, per dare una picconata alla nostalgia e servire ai tifosi una rinnovata progettual­ità. E non si poteva pescare meglio: l’ultimo bomber in grado di aver segnato più di 20 gol in una stagione di Serie B, acquistato in estate da un’altra squadra della stessa categoria, fu Federico Piovaccari. Ma il nuovo arrivato è una seconda punta, non è un numero nove puro né un mero finalizzat­ore: gioca con e per la squadra. Caputo, suo partner d’attacco e capocannon­iere della B con 26 centri, lo può testimonia­re. Con lui Lapadula (partner del nuovo arrivato a Teramo) e Coda (alla Salernitan­a), valorizzat­i in passato dalla convivenza con la punta di Torre Annunziata. Donnarumma ha più che mai bisogno di tutta la squadra e dell’allenatore. Morosini (e Tremolada, se arriverà) sono i trequartis­ti ideali, Torregross­a è il giocatore più di tutti sotto esame. Dovrà esplodere, senza pause. È un Brescia anche a sua misura. L’impression­e è che un’altra prima punta, da qui al 17 agosto, arriverà tuttavia a completare il gioco delle coppie.

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