Un colpo grosso ma non è l’erede dell’Airone
Alfredo Donnarumma è il nuovo Caracciolo, o se preferite l’antidoto a Caracciolo, solo per tempistiche delle due operazioni, in uscita e in entrata. Un sincronismo per nulla casuale, è stato spiegato più volte: a Cellino (e a Suazo) serviva avere subito a disposizione un attaccante di grido, per dare una picconata alla nostalgia e servire ai tifosi una rinnovata progettualità. E non si poteva pescare meglio: l’ultimo bomber in grado di aver segnato più di 20 gol in una stagione di Serie B, acquistato in estate da un’altra squadra della stessa categoria, fu Federico Piovaccari. Ma il nuovo arrivato è una seconda punta, non è un numero nove puro né un mero finalizzatore: gioca con e per la squadra. Caputo, suo partner d’attacco e capocannoniere della B con 26 centri, lo può testimoniare. Con lui Lapadula (partner del nuovo arrivato a Teramo) e Coda (alla Salernitana), valorizzati in passato dalla convivenza con la punta di Torre Annunziata. Donnarumma ha più che mai bisogno di tutta la squadra e dell’allenatore. Morosini (e Tremolada, se arriverà) sono i trequartisti ideali, Torregrossa è il giocatore più di tutti sotto esame. Dovrà esplodere, senza pause. È un Brescia anche a sua misura. L’impressione è che un’altra prima punta, da qui al 17 agosto, arriverà tuttavia a completare il gioco delle coppie.