Delitto passionale a Pandino Spara e uccide in strada il nuovo compagno della ex
I due uomini erano colleghi. L’assassino ha tentato il suicidio
PANDINO (CREMONA) Ha dato appuntamento al collega di lavoro che aveva una relazione segreta con la sua ex compagna per un chiarimento ma appena lo ha avuto a tiro lo ha freddato con tre colpi di pistola. Dramma passionale a Pandino, in provincia di Cremona, dove ieri alle 15.30 ha perso la vita José Martin Barrio Nuevo Diaz, peruviano di 43 anni, viveva a Melzo. A premere il grilletto Saverio Di Biase, 48 anni, residente ad Agnadello. I due lavorano alla Stockhouse italian logistic, azienda specializzata nella distribuzione di cosmetici e saponi. Nella stessa logistica è impiegata anche Alessandra Terenzi, compagna di Di Biase. I due vivono insieme, hanno una figlia, ma sono di fatto separati in casa e i loro rapporti sono tempestosi. «Da anni si sentono litigare», raccontano nel palazzina di fronte al municipio dove vivono. L’ultima lite furibonda giovedì quando ha preso a ricorrere nelle grida di Di Biase il nome di Tino, il diminutivo di José Martin.
Non è chiaro cosa sia maturato nella testa del 48enne che, secondo una prima ricostruzione, ha dato appuntamento al rivale in amore per il pomeriggio di venerdì. Ieri Di Biase non si è visto al lavoro mentre era presente regolarmente il peruviano che ha pranzato insieme ad alcuni colleghi in un ristorante di Rivolta in un clima di apparente tranquillità. “Tino era tipo solare — racconta un collega —, non si sapeva che avesse una relazione sentimentale con Alessandra». «Mi aveva confessato — dice un altro — che stava con una che era in azienda manon aveva voluto dire chi». Nel pomeriggio Tino è uscito dalla Stockhouse alle 15 e alla guida della sua Polo Volkswagen, insieme ad Alessandra, si è recato all’appuntamento. Il luogo scelto da Di Biase era via Fiume, fuori dal ristorante cinese «Il giardino di Wang». Un altro dei posti dove i dipendenti della logistica saltuariamente vanno a mangiare. José Martin è arrivato per primo. Poco dopo è giunto su una Bmw Di Biase che è rimasto sul lato del ristorante. A questo punto il peruviano è sceso dall’auto mentre Alessandra rimaneva a bordo.
José Martin non ha fatto in tempo ad avvicinarsi alla Bmw che il rivale ha abbassato il finestrino e gli ha sparato a bruciapelo due colpi in sequenza e poi un terzo come per finirlo. Mentre il 43enne si accasciava la compagna dava l’allarme. Subito sono arrivati i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare. La donna è rimasta a lungo a fianco della vittima . «Eravamo felici insieme — ha ripetuto —. Lo amavo». L’altra preoccupazione era per la figlia: «Ucciderà anche lei». Precauzionalmente la minore è stata allontanata dall’abitazione di Agnadello. Intanto si è scatenata un’imponente caccia all’uomo. Di Biase è stato intercettato dopo neanche mezz’ora dai carabinieri
La donna «Insieme eravamo felici, lo amavo: adesso chi mi ridarà il mio uomo?»
in una stazione di servizio a Settala. Alla vista dei militari il 48enne ha estratto la pistola puntandosela al petto. Dopo un quarto d’ora di trattativa i militari sono riusciti a disarmarlo. Portato al comando dell’Arma di Crema è stato a lungo interrogato. La pistola sarebbe una scacciacani modificata..