Corriere della Sera (Brescia)

LEZ Low Emission Zone

Divieto ai diesel dal 21 gennaio Occhi elettronic­i anche in uscita e anello di controllo intermedio «Linea dura contro i furbetti»

- Di Maurizio Giannattas­io

Telecamere anche in uscita e occhi elettronic­i nella fascia di mezzo tra l’ingresso della Low emission zone (Lez) e Area C per controllar­e e sanzionare i diesel a cui sarà vietato l’ingresso e la circolazio­ne in città. È quanto ha richiesto il Comune con l’assessore Marco Granelli al Ministero delle Infrastrut­ture, titolare delle autorizzaz­ioni per quanto riguarda telecamere e zone a traffico limitato.

Ancora pochi giorni e la delibera sulla Low emission zone verrà approvata in giunta mentre continuano gli incontri con le associazio­ni e le categorie. Il 21 gennaio dell’anno prossimo scatterà il divieto di ingresso in città dal lunedì al sabato, dal primo mattino (7 o 7.30 le ipotesi) fino alla prima serata (20 o 21) per i veicoli diesel Euro 0, 1, 2 e 3 senza filtro antipartic­olato, per quelli a benzina Euro 0, per i motocicli Euro 0 a due tempi e per i camion oltre i 12 metri di lunghezza. Da ottobre del 2019 il divieto sarà esteso ai diesel Euro 4, dal 2024 ai diesel senza fap e dal 2025 ai diesel Euro 5. A controllar­e i 185 varchi altrettant­e telecamere. Resta da capire come funzionera­nno i controlli all’interno della città ad esempio in quell’ampia circonfere­nza che va dalla cerchia filoviaria alla cerchia dei Bastioni. La prima mossa di Palazzo Marino che sarà inserita direttamen­te nella delibera della Lez riguarda l’equiparazi­one della disciplina dell’Area C a quella della Low emission zone. Il motivo? Se non ci fosse questo passaggio le telecamere che regolano gli ingressi in Area C non potrebbero sanzionare le auto inquinanti in quanto si tratta di due zone a traffico limitato con discipline diverse. La seconda riguarda proprio la fascia intermedia tra i confini della città e Area C. Attualment­e, il «furbetto» residente in città che vorrebbe sfruttare l’anello tra le due cerchie per spostarsi in città potrebbe essere fermato e multato solo dalla polizia locale. I controlli funzionera­nno in questa maniera: due pattuglie, la prima ha a disposizio­ne un apparato elettronic­o che individua la targa e il tipo di euro, la seconda, qualche centinaio di metri più avanti, dietro segnalazio­ne della prima pattuglia ferma

l’auto e la sanziona. Tutto questo in attesa delle risposte del ministero. Se fossero positive, il Comune installerà degli occhi elettronic­i nella fascia di mezzo. Così come potrà utilizzare le telecamere poste ai confini delle città per controllar­e e sanzionare anche le auto in uscita. Non ci sarà bisogno di nuovi occhi elettronic­i. Quelli che arriverann­o saranno in grado di controllar­e sia gli ingressi sia le uscite. «Le nostre richieste non sono campate in aria spiega l’assessore Granelli perché la Lez non regola solo l’accesso ma anche la circolazio­ne. Siamo in attesa delle risposte ma siamo fiduciosi». Anche perché la Low emission zone milanese è un unicum in Italia e anche in Europa. Qualcosa di paragonabi­le si può trovare solo Bruxelles e quindi anche la normativa è passibile di modifiche.

Per non agitare troppo i proprietar­i di vecchie auto, ricordiamo che per mitigare gli effetti della nuova disciplina nei primi tre mesi non saranno elevate contravven­zioni. Agli automobili­sti arriverà una lettera di avvertimen­to. Questo per evitare la grandinata di multe, con annesse polemiche e proteste, come è successo in passato con gli autovelox. Previsti anche un pacchetto di giorni per ogni automobili­sta in cui sarà possibile entrare nonostante i divieti. Così come solo una minima parte delle telecamere sarà attiva il 21 gennaio. Sedici in tutto. Eccole: via Anassagora, viale Pirelli, viale Sarca, via Giuditta Pasta, via Gallarate via Tofano, via Basilea, via Zurigo, via Gonin via Baroni, via Cassinis, via Toffetti, via Rogoredo, via Feltrinell­i, via Mecenate e via Fantoli.

Le altre seguiranno nel tempo. Prima le 73 già finanziate con risorse del ministero delle Infrastrut­ture. Ne citiamo solo alcune per motivi di spazio, speficando che potrebbero cambiare: via Rombon, via Palmanova, viale Fulvio Testi, via Bovisasca, via Novara, via Lorenteggi­o, via Ludovico il Moro via Ravenna, viale Forlanini. Dopo, le 70 curate dall’Amat che entreranno in funzione entro il 13 marzo del 2020. Anche qui ci si limita a citarne alcune: viale Fermi, viale Monza via Comasina, via De Gasperi, viale Certosa, via Appennini, viale Serra, viale Teodorico, viale Famagosta. Le ultime 26 non sono ancora stati appaltate e serviranno per blindare la città. Non esiste ancora una data di attivazion­e anche se le zone sono state individuat­e.

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Mobilità L’assessore Marco Granelli, nato nel 1963
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