Corriere della Sera (Brescia)

Le Stagioni: Vivaldi incontra Piazzolla

- E. Pa.

Sembravano due mondi distanti e inavvicina­bili, nonostante il secondo si fosse dichiarata­mente ispirato al primo non solo nel titolo, ma anche citandone varie melodie. Poi arrivò Gidon Kremer, non solo uno dei massimi violinisti ma anche uno dei musicisti più curiosi e audaci degli ultimi decenni, che per primo iniziò a proporle nello stesso concerto, creando un paragone ricco di echi, colori e suggestion­i. E stasera, ultimo atto della sua partecipaz­ione al ciclo «Estate Sforzesca» (Cortile delle Armi, Castello Sforzesco, p.zza Castello, ore 21, € 15), non desta scalpore ma solo interesse verso una formula affermata e apprezzata vedere i complessi della Verdi accostare le Quattro stagioni di Vivaldi alle meno popolari «Cuatro estaciones Portenas» di Piazzolla. Il compositor­e argentino le scrisse a 250 anni di distanza da quelle del Prete Rosso, citandone motivi, ma immergendo­le nelle atmosfere e nei paesaggi di Buenos Aires, ovviamente a ritmo di tango e con l’inconfondi­bile timbro del bandoneon. Sul podio Ruben Jais, mentre per una volta sarà l’orchestra a sdoppiarsi: se per Piazzolla sarà la Verdi col primo violino Luca Santaniell­o nel ruolo solista, in Vivaldi Jais guiderà la Verdi Barocca, da lui stesso fondata e che qui accompagne­rà i virtuosism­i di Gianfranco Ricci al violino solista.

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Sul podio Il maestro Rube Jais

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