Corriere della Sera (Brescia)

Inversione obbligata ma la strada è tracciata: Abass cala il settebello

- Lu.Ber.

La strada scelta non è la maestra. Ma ciò non significa che non possa essere quella giusta. Il mercato del Basket Brescia ha dovuto imboccare un binario diverso rispetto a quanto si era immaginato il 31 maggio, un giorno dopo la conclusion­e della sfortunata serie di semifinale contro l’Olimpia Milano. Le conferme dovevano essere sei: i due fratelli Vitali, Moss, Sacchetti, Landry e Ortner. Con gli ultimi due, oltre che con «Vitalino», il rapporto si è invece interrotto. Non sono volati gli stracci, l’amarezza è rimasta, ma la società ha saputo farsi trovare pronta sfruttando gli addii per abbassare l’età media, componente non secondaria specie sulla lunga distanza. E la stagione si prospetta infinita, con trenta gare di campionato, dieci di EuroCup e due di Supercoppa già in calendario. Per un totale di 42, senza considerar­e Coppa Italia, play off ed eventuale passaggio alla seconda fase europea. L’anno scorso furono 40. I sei acquisti conclusi dal general manager Sandro Santoro già danno a Brescia il primato della più attiva tra le squadre di Serie A, alcune delle quali ancora ferme ai blocchi. La stessa Milano tricolore, costretta a muoversi in anticipo per alzare il proprio livello in Eurolega, sin qui si è fermata a cinque. E proprio dai meneghini, domani, arriverà alla Germani Awudu Abass, il colpo da novanta della società, chiamata a sostituire Michele Vitali con un italiano di alto livello. Prima erano tuttavia già arrivati i tre americani Bryon Allen, Gerald Beverly e Eric Mika, quest’ultimo l’unico ad avere un posto assicurato in quintetto. Per infoltire la panchina e la pattuglia italiana, il club aveva strappato il sì di Tommaso Laquintana, Marco Ceron e Andrea Zerini. Mancano ancora due stranieri da quintetto, l’opzione Pascolo è più lontana da ieri: le possibilit­à di un suo ritorno a Trento, lasciata a piedi all’improvviso da Sutton, si sono impennate. Sarebbe stata una buona occasione data dal mercato, ora però Brescia non deve avere fretta. Servono una guardia e un’ala, con punti e mano calda. Gli ultimi innesti saranno i più delicati. C’è un mese di tempo prima del raduno, quando il testimone passerà a Diana, chiamato a una nuova sfida. Dovrà ricomincia­re quasi da zero.

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