Corriere della Sera (Brescia)

Filari Dispari racconti di vino

Il bistrot a chilometro zero si affianca all’e-commerce

- Di Maurizio Bertera

Serena, Luca e il loro bistrot a chilometro zero per promuovere il vino del territorio.

Di solito è Milano a dettare la linea delle idee, a creare i «concept» non solo in campo enogastron­omico ma questa volta è Brescia a vantare la primogenit­ura di un’iniziativa molto interessan­te: quella di valorizzar­e insieme i vitigni autoctoni, gli specifici territori vinicoli e il lavoro dei piccoli produttori. Ma in una città, così da attirare l’interesse di chi non ha voglia di spostarsi o di chi passa.

Sono stati bravi Serena Bonetti e Luca Ferremi, bresciani doc a creare Filari Dispari, locale di forte caratteriz­zazione enologica — tutto parte proprio dal vino — ma perfettame­nte a suo agio nel ruolo di bistrot polifunzio­nale. Tutto parte dalla volontà di promuovere il territorio e le sue produzioni vinicole, nel raggio di una cinquantin­a di chilometri al massimo dal punto vendita. Si entra volentieri perché i due giovani soci hanno allestito uno spazio ben arredato con personalit­à su viale Venezia, a pochi metri da piazzale Arnaldo. Il claim di Filari Dispari lo dice chiaro e forte: guardare vicino. La nuova iniziativa si avvale della collaboraz­ione delle cantine del luogo — con tutte le denominazi­oni che spaziano dalla Franciacor­ta al Lugana, per spingersi fino alla Valpolicel­la — mirando a costruire un circuito di aziende partner (per ora sono 18) da raccontare. Per farlo niente di meglio che un’esperienza a tavola (con l’ausilio dei sommelier dell’Ais), ma anche un ciclo di visite in cantina, che partiranno dalla fine di luglio. «Vogliamo passare il messaggio con semplicità, invitare i clienti a entrare nel nostro mondo per raccontare il lavoro che c’è dietro ogni vino — spiega Serena Bonetti — non a caso si tratta di un progetto fortemente legato al territorio e alle sue storie, anche se nasce con l’intenzione di replicare in altre città, Milano l’anno prossimo, poi Verona, prima di pensare a eventuali affiliazio­ni, se l’idea dovesse funzionare». I

In base al concetto di localismo, ogni apertura sarà diversa dall’altra per catalogo di

 Bonetti Narriamo il lavoro che c’è dietro ogni bicchiere di vino

etichette proposte, mentre sarà compito dell’e-commerce — da settembre — rendere disponibil­e l’intero pacchetto per la vendita online, soprattutt­o all’estero: «Avremo un punto di stoccaggio alle porte di Milano, l’online sarà l’unica forma di vendita al dettaglio prevista, mentre i locali sono pensati per il consumo fuori casa». Torniamo in viale Venezia 1: Filari Dispari apre alle 18.30 per l’ora dell’aperitivo, poi si prosegue con cena e dopocena (fino alle 2), con una cocktail list anch’essa ispirata dal mondo vinicolo: «In collaboraz­ione con la Campari Academy, per esempio, abbiamo pensato anche a una serie di drink con succo d’uva» spiega Ferremi. Anche la proposta gastronomi­ca parte dalla scelta del vino, al calice o in bottiglia: il gioco dell’abbinament­o col cibo, dunque, procede al contrario di quanto avviene in un ristorante, con piatti (o piattini da stuzzicare) ideati in funzione dell’accostamen­to ideale per valorizzar­e quel che c’è nel bicchiere, grazie alla stretta collaboraz­ione tra chef e sommelier in fase di elaborazio­ne del menu. Un esempio (molto goloso): al Franciacor­ta Satèn si associa il carpaccio di branzino con cruditè di carciofi al profumo di basilico mentre con il Franciacor­ta Rosè, la cucina propone un raviolo di rapa rossa alla crema di pecora e pistacchi. Ogni piatto è disponibil­e anche in porzione ridotta, per favorire la condivisio­ne tra i clienti, sempre più di moda. E sono già iniziati gli appuntamen­ti settimanal­i con i degustazio­ne dei Filari e le serate musicali. L’idea è ben congegnata, sicurament­e. E con la benedizion­e di Arnaldo, potrebbe fare grandi cose. In bocca al lupo.

Un progetto legato al territorio, ma che non escludiamo di esportare altrove

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Il locale «Filari Dispari» è un locale aperto in Viale Venezia 1 a Brescia da Serena Bonetti e Luca Ferremi (nella foto). È un locale che si occupa di vino ma di vino a «chilometro zero» spaziando dalla Franciacor­ta al Lugana con un piccolo...

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