Trasporti, rincara il biglietto
Strategia dell’agenzia Tpl: far pagare ai comuni i servizi aggiuntivi, come a Rovato
Dopo tre anni tornano ad aumentare di poco (dell' 1,32%) i biglietti dei bus provinciali. E l’agenzia del Tpl studia alternative alla penuria di fondi: far pagare ai comuni i servizi aggiuntivi. Succede già a Sirmione ed ora a Rovato.
Da settembre arriva un mini rincaro per biglietti e abbonamenti dei bus extraurbani. A tre anni dall’ultimo aumento, le tariffe salgono dell’ 1,32%. «Si tratta di pochi centesimi a biglietto e di 4 o 5 euro l’anno per gli abbonamenti» spiega Claudio Bragaglio, presidente dell’agenzia per il trasporto pubblico locale (tpl) che l’altro ieri ha preso la decisione. Aumento che è comunque calmierato con la detrazione dalla denuncia dei redditi del 19 per cento dei costi (fino a 250 euro l’anno) prevista dall’ultima legge finanziaria.
Una decisione comunque obbligata se si vogliono raccogliere quei 250mila euro in più l’anno per migliorare la qualità del servizio, a partire dallo svecchiamento dei mezzi che conseguentemente porterebbe ad un netto miglioramento della qualità dell’aria. Il vero problema resta sempre quello dell’insufficienza di fondi messi a disposizione dalla Regione. Quest’anno sono arrivate le risorse aggiuntive tanto agognate e si è fatto quadrare il bilancio tagliando 170 mila chilometri di corse festive, da luglio a settembre (si tornerà alla normalità con l’inizio delle scuole). «Ma in prospettiva si pone già un problema di coperture per l’anno prossimo — spiega Bragaglio —. Oggi per il 2019 mancano all’appello 2,2 milioni di euro ma confidiamo in un’interlocuzione proficua con l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi».
In tempi in cui si fa un gran parlare di potenziamento del trasporto pubblico, strada maestra per arginare il traffico privato, sembra davvero paradossale che si centellino i fondi necessari al suo funzionamento. Tanto più che, stando ai dati forniti dall’agenzia, dal 2015 al 2017 i passeggeri sui bus della pro- vincia sono aumentati di 1,6 milioni (ovvero del 7,8 per cento). E sono in crescita (anche se solo dell’ 1,7 per cento) i ricavi complessivi. Certo, negli anni si è data una sforbiciata al numero di corse: erano 19,93 i milioni i chilometri percorsi nel 2012; sono scesi a 19,06 milioni nel 2017. Penalizzata soprattutto la zona sud della provincia (la Bassa) mentre sono state più tutelate le valli ed il Garda. «Il grosso dei tagli è avvenuto tra il 2013 ed il 2014 — spiega il direttore dell’Agenzia, Alberto Croce — per colpa della forte diminuzione dei trasferimenti regionali. Poi c’è stato un altro calo dell’ 1,5% delle corse tra il 2016 ed il 2017». E non può metterci una pezza la Provincia, che con la riforma Delrio drastici cali ai trasferimenti statali.
Il trasporto pubblico è sempre stata una voce di spesa importante per Provincia e Regione. Razionalizzare i costi di gestione senza andare a penalizzare le buste paga degli autisti e garantendo — come vuole la legge — che almeno il 35 per cento dei costi siano coperti dagli incassi di biglietti e abbonamenti non è cosa semplice. L’agenzia del Tpl, nel suo programma di bacino (approvato il 10 luglio dalla Regione) ha inserito importanti razionalizzazioni del servizio: dal prossimo anno i bus provenienti da est (Garda e Valsabbia) fermeranno al capolinea del metrò di Sant’Eufemia anziché arrivare in stazione. È invece «saltata» la razionalizzazione prevista per la Valtrompia: i mezzi pubblici non fermeranno al capolinea metrò del Villaggio Prealpino «perché la maggior parte degli utenti ha necessità di arrivare agli Spedali Civili e all’Università» spiega Croce (zone che però sono servite dal metrò, verrebbe da dire).
Ebbene, per evitare di ridurre ulteriormente i servizi, in futuro dovrebbe fare scuola l’accordo di programma stretto recentemente dall’agenzia Tpl con il comune di Rovato che «pagherà 50 mila chilometri l’anno di corse aggiuntive, per un contributo di 80mila euro» aggiunge Croce. «Non è stato semplice trovare quei fondi — ammette il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, ma è stato necessario per garantire un servizio di trasporto pubblico più dignitoso e più efficiente ai nostri studenti e concittadini. È un altro passo per cercare di arginare il peso del traffico, visto che Rovato è già stretto tra due autostrade. Importante in quest’ottica è anche il rilancio dello snodo ferroviario progettato da Fs così come il nuovo servizio di noleggio di 150 biciclette, che partirà a breve in stazione».
Di accordi tra agenzia e comuni in provincia ce n’è solo un altro, con Sirmione, che paga 64mila euro l’anno per il servizio (richiestissimo) di bus navetta. Si evita così di ingozzare d’auto l’ultimo splendido pezzo della penisola di Catullo. In futuro quindi, ai servizi «base» garantiti dall’agenzia si potrebbero affiancare servizi suppletivi richiesti dai comuni. «Strada già tracciata da Bergamo — aggiunge Croce — dove tutti i Comuni messi insieme finanziano un milione di euro di corse aggiuntive, ovvero il 5% del bilancio dell’agenzia bergamasca».
La vera rivoluzione dovrebbe però arrivare il prossimo anno, con la gara europea per trovare un gestore settennale dei trasporti pubblici su gomma di Brescia e Provincia. Gara da almeno 400 milioni di euro, rimandata di anno in anno. E che dovrebbe partire contestualmente alla rivoluzione del biglietto unico: ovvero un solo ticket di viaggio per bus, treni, battelli. «Con le altre agenzie lombarde abbiamo presentato alla Regione un documento unitario dove si chiede che tutte le gare rispettino precisi criteri, a partire dal fatto che non si giochi al ribasso sui salari dei lavoratori. Sarebbe concorrenza impropria» chiude Bragaglio.
Claudio Bragaglio Gli aumenti partiranno da settembre, si tratta di rincari molto contenuti, con un massimo di 4 o 5 euro l’anno per gli abbonamenti. Resta aperto il tema delle risorse necessarie per il 2019. Alla nostra agenzia mancano 2,2 milioni di euro. Confidiamo in un aiuto della Regione