A LEZIONE DAGLI STUDENTI
Una lezione di metodo, un’iniezione di idee e di visioni. Le hanno offerte i tredici studenti universitari (di cui due cinesi, una iraniana e una russa) che hanno partecipato alla Summer School di design e turismo sostenibile promossa da Università di Brescia e Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica (Dicatam). Per il secondo anno consecutivo l’iniziativa promossa dal professor Alberto Arenghi s’è presentata come un «attacco» al Cidneo e ai problemi che esso pone in tema di raggiungibilità dall’esterno e accessibilità interna. Tema quanto mai attuale alla luce dell’interesse della città e dei turisti verso questo monumento: basti pensare al «libro bianco» degli Amici del Cidneo, ai progetti presentati dalla Fondazione Brescia Musei, al successo delle due edizioni di Cidneon, ai tavoli aperti fra Comune, Soprintendenza e Brescia Mobilità per studiare una risalita meccanizzata da Fossa Bagni alla fortezza. In questo quadro s’è inserita la Summer School i cui frutti sono tre proposte ora visibili al Moca di via Moretto, «strizzate» (e non facilmente riassumibili) in altrettanti manifesti. Un gruppo ha proposto di installare un bistrot panoramico sul piazzale dove oggi c’è la locomotiva: gli studenti, poco attratti dalla palazzina Haynau, suggeriscono un oggetto architettonico che diventerebbe un confortevole osservatorio sulla città e sulla stessa fortezza. Un secondo gruppo propone di musealizzare Grande e Piccolo miglio con un percorso emozionale e multimediale sulla storia del castello. Il terzo gruppo s’è spinto a ipotizzare una grande struttura tecnologica che potrebbe funzionare come macchina scenica a servizio della fossa Viscontea e, quasi fosse una macchina da guerra, consentirebbe di risalire fino al piano su cui poggia la torre dei Prigionieri. In tutti i tre casi si tratta di suggestioni forti, a volte misurate e a volte di impatto, che comunque inducono a riflettere. L’indicazione metodologica è che, quando ci sono partite che riguardano la città e la qualità del dibattito va alzata, il coinvolgimento delle Università dovrebbe diventare sistematico, stabile, regolare. Sarebbe un modo per stanare talenti e competenze che vi stanno annidati, e portare negli atenei il vento benefico e contemporaneo della città. Non si tratta di moltiplicare i concorsi di idee. Ma di accentuare il concorso delle idee al dibattito pubblico. Idee scientificamente fondate. Idee culturalmente giovani.