Corriere della Sera (Brescia)

La Lega soffia sul fuoco sicurezza, i Cinque stelle all’attacco sull’ambiente

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Né di destra né di sinistra, «la sicurezza è un diritto e la precondizi­one della convivenza civile». Emilio Del Bono risponde così a Fratelli d’Italia e alla Lega che in consiglio comunale gli imputano il «totale fallimento delle politiche sulla sicurezza». Ma l’impression­e è che nei prossimi anni il sindaco dovrà cedere qualcosa anche sul fronte ambientale, dato che le pressioni non arrivano più solo dal Movimento 5 stelle, ma anche da Lega e Forza Italia. La capogruppo azzurra Paola Vilardi richiama Del Bono alla prova dei fatti: «Se l’ambiente è la vostra priorità, perché alla prima riunione di giunta non avete approvato un provvedime­nto» per vietare di bruciare carbone «nella centrale di via Lamarmora?» Il polverino di carbone — laddove anni fa si usava metano — è un passo indietro energetico: sembra un tuffo nel passato, che stride con l’innovazion­e voluta dal sindaco. A incalzarlo ieri anche il Carroccio, che chiede lumi sulla chiusura della terza linea dell’incenerito­re. Alzano la posta i 5 stelle, ricordando a Del Bono che «il benessere è prima di tutto quello che riguarda la salute». È con queste parole che il consiglier­e Guido Ghidini (M5S) chiede al sindaco di impegnarsi di più sul fronte dell’inquinamen­to («La sfida è curare le ferite del territorio»). I 5 stelle attendono il «Piano di azione per l’energia sostenibil­e» e sostengono che alcuni progetti ambientali, proposti da Del Bono, «non siano sufficient­emente finanziati». E mentre Ghidini pretende un impegno della giunta «a portare in consiglio provincial­e le istanze che emergerann­o dal referendum sull’acqua», è sulla questione sicurezza e immigrazio­ne che la Lega insiste. Tutto parte dal bar di via Corfù dove, nella notte del 4 e 6 luglio, la tensione tra gruppi pakistani degenerava in una rissa, con due uomini investiti da un’auto e i mezzi incendiati a distanza di 48 ore. Il tutto condito da spaccio e degrado. Episodi in base ai quali Massimo Tacconi (Lega) attacca la giunta che sarebbe rimasta a guardare: «Noi più volte avevamo posto questi problemi all’attenzione dell’assessore Muchetti». Il sindaco ricorda che la Polizia locale ha raccolto indizi preziosi per smascherar­e le attività illegali della zona. E che «la risposta c’è stata: arresti e revoca della licenza» al bar Coccinella, applicata dal questore perché non è tra i poteri del sindaco. Il quale ha chiesto più uomini al ministero dell’Interno. Richiesta contraddit­toria secondo Simona Bordonali (Lega): «O c’è un problema di sicurezza e allora servono più agenti. Ma se va tutto bene sul fronte sicurezza, non servono più uomini» ha detto la parlamenta­re. Il consiglier­e Francesco Acri (FdI) ha invitato alla «tolleranza zero» su chi fa accattonag­gio, ma i dati mostrati dal sindaco dicono che controlli e repression­e non mancano. (m.tr.)

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