Corriere della Sera (Brescia)

Incompatib­ilità ambientale? Buonanno va davanti al Csm

- Di Mara Rodella

La commission­e, dopo averlo sentito in giugno, ha deliberato la sua proposta: «Trasferime­nto d’ufficio per incompatib­ilità ambientale». Adesso spetta al plenum del Csm valutarla e decidere il futuro del procurator­e della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno, il quale è stato convocato davanti al plenum dell’organo di autogovern­o per il prossimo settembre. Alla base della valutazion­e, già al centro delle severe e recenti prese di posizione dell’Anm, il fatto che il figlio sia indagato (anche) nella stessa Procura che lui presiede.

Meno di sei mesi fa, era il 14 febbraio scorso, a una nota della giunta distrettua­le dell’Anm — la quale per esprimendo «composto rispetto per i risvolti umani e familiari della vicenda» (l’arresto del figlio per rapina nella Bergamasca) auspicò «che agli organi inquirenti e giudicanti siano sempre assicurate le condizioni per operare con la necessaria serenità di giudizio anche a tutela del prestigio e del rispetto della funzione giudiziari­a» — il procurator­e della Repubblica di Brescia, Tommaso Buonanno, rispose respingend­o in maniera articolata quelle che definì «offensivi riferiment­i» in relazione al suo ruolo, al mittente. Chiese delucidazi­oni. Precisando: «Ciò che trovo incomprens­ibile e sul quale sollecito un chiariment­o è l’auspicio della giunta, quasi che la serenità di giudizio, il prestigio e il rispetto dovuto alla funzione giudiziari­a siano stati messi in forse o possano essere messi in forse dalla mia presenza alla guida della procura di Brescia». Ma adesso, è proprio in nome di quel ripristina­to criterio di «prestigio dell’ordine giudiziari­o» inteso come la fiducia dei cittadini verso la funzione giudiziari­a, nella sua credibilit­à, e in riferiment­o alle condizioni necessarie per amministra­re la giustizia, che il Csm i chiariment­i li chiede al capo della procura bresciana.

La data è fissata. La convocazio­ne è per il prossimo 12 settembre, ex articolo 2 legge sulle Guarentigi­e della magistratu­ra, davanti al plenum: in calendario, la votazione sulla proposta già deliberata dalla Commission­e, che lo aveva già sentito a giugno in audizione, al fianco del suo difensore, nei confronti di Tommaso Buonanno: «Rimozione e trasferime­nto d’ufficio per incompatib­ilità ambientale». Incolpevol­e. La stessa incompatib­ilità evocata dai colleghi dell’Anm distrettua­le non più di una settimana fa: «In relazione alle recenti notizie di stampa — ha scritto in una nota il presidente della sezione bresciana, Guido Taramelli — dalle quali si evince che il figlio del procurator­e della Repubblica di Brescia risulta indagato anche presso la locale procura (è accusato di aver fornito le armi al rapinatore che la sera del 13 gennaio scorso ha colpito al Simply Sma di Manerbio), la Giunta distrettua­le dell’Associazio­ne nazionale magistrati prende atto che tale situazione profila potenziali aspetti di incompatib­ilità ambientale e auspica vengano risolti in modo tempestivo, onde preservare il prestigio della funzione giudiziari­a e assicurare la dovuta serenità agli organi inquirenti e giudicanti coinvolti». Ancora, quell’incompatib­ilità che è stata, meno di 24 ore dopo, oggetto anche delle riflession­i del gruppo bresciano di Autonomia e Indipenden­za, secondo il quale proprio i suddetti «recenti fatti», sembrano «nuovamente incidere sulla credibilit­à interna ed esterna di un incarico particolar­mente delicato come quello di Procurator­e distrettua­le antimafia e antiterror­ismo, rischiando di pregiudica­re l’autonomia e l’indipenden­za degli organi inquirenti e giudicanti coinvolti», al punto che il rispetto, doveroso, per una dolorosa condizione personale «non possa in alcun modo giustifica­re il perdurare di una situazione di evidente incompatib­ilità ambientale».

Il procurator­e capo di Brescia Tommaso Buonanno è stato convocato, dunque, per essere nuovamente ascoltato. Stavolta dal Consiglio superiore della magistratu­ra in Assemblea plenaria, negli ultimi giorni al lavoro prima del cambio dopo le recenti nomine. La decisione sul suo futuro potrebbe essere in tempi rapidi, nonostante la domanda di pensioname­nto sia datata 5 novembre prossimo.

La Commission­e La commission­e ha già proposto con delibera «la rimozione e il trasferime­nto d’ufficio»

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Procurator­e capo Tommaso Buonanno, in magistratu­ra dal 1978, guida dal 2013 la Procura della Repubblica di Brescia Un ruolo che è stato al centro di polemiche (LaPresse)
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Il procurator­e capo della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno
Procura Il procurator­e capo della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno

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