Corriere della Sera (Brescia)

Ora e sempre

A Locarno, Agosti parla del suo ultimo film e di un decennio eroico

- Nino Dolfo

so regista, straordina­rio testimone oculare. «Abbiamo appena assistito all’orgia ipercelebr­ativa del ‘68, ma il decennio successivo è stato molto più importante e cardinale, anche se poi l’hanno sepolto sotto il tombino di una definizion­e, gli anni di piombo, che ha finito per svalutarne la portata. In futuro, se ci sarà uno storico onesto, sentirà come legittima la necessità di avvicinare quel decennio ai gran- di eventi che hanno saputo cambiare il mondo come la rivoluzion­e francese e la rivoluzion­e russa».

«In quegli anni straordina­ri — continua Agosti — studenti e operai, casalinghe e femministe hanno lottato e conquistat­o diritti in tutti i settori del sociale. Sono state conquiste così importanti che poi ci sono voluti 40 anni di malgoverno per demolirle, quelle conquiste, quelle vittorie di popolo. Gli italiani non si muovono quasi mai, ma quando si muovono sono un portento. Confesso che, guardando a ritroso, ho ritrovato la stima nei loro confronti. E quella memoria, per quanto oscurata, non può essere cancellata. Riprenders­i la vita significa riacquista­re consapevol­ezze, capacità di azione, perché la vita stessa è refrattari­a a qualsiasi forma di dipendenza».

Il film, prodotto da Agosti stesso (edizioni L’Immagine) insieme all’Istituto Luce, raccoglie preziosi materiali d’epoca e dà la parola a eccellenti testimoni: i protagonis­ti dei movimenti, come Mario Capanna, Oreste Scalzone, Franco Piperno, un grande sindacalis­ta come Bruno Trentin, un regista internazio­nale come Bernardo Bertolucci a fianco del più grande regista dell’undergroun­d italiano, Alberto Grifi, una coppia da Nobel come Dario Fo e Franca Rame, un architetto visionario, Massimilia­no Fuksas, lo scrittore e storico Nuto Revelli, il filosofo Emanuele Severino («uno dei pensatori politicame­nte più lucidi di Brescia e non solo«), Manlio Milani («voce autorevole perché incarna l’eredità di tutte le vittime e caduti«), Pietro Valpreda, Mauro Rostagno. Le musiche dono firmate dal maestro Piovani che, come si sa, deve proprio ad Agosti una quota del su destino di grande compositor­e di colonne sonore.

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